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Bus della Libertà. E’ partito ieri il tour del Bus della Libertà. Prima tappa la città di Reggio Calabria. Dietro di sé ha però, lasciato una scia di polemiche e dibattiti.
Il tour del Bus della Libertà
Ha innescato scalpore la campagna di CitizenGO e Generazione Famiglia – Le Manif Pour Tous Italia, contro l’insegnamento Gender nelle scuole.
Il Bus della Libertà ha sostato ieri, nel Comune di Reggio Calabria, in Piazza Indipendenza. Il tour ha fatto oggi tappa a Catania e domani, giovedì 22 febbraio, giungerà a Napoli. Ogni giorno toccherà una diversa città italiana.
Il Bus della Libertà è una sorta di pullman turistico coperto con la frase: “Non confondete l’identità sessuale dei bambini”. Scopo della campagna, secondo i promotori, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e la politica sul tema Gender. Il tour è già alla sua seconda edizione. Anche lo scorso anno non sono mancate le polemiche. CitizenGO Italia e Generazione Famiglia, attraverso il Bus della Libertà, chiederanno pure alla classe politica, in questa fase di campagna elettorale, di esprimersi sui temi promossi dall’iniziativa.
Reazione dell’Arcigay
Non si è fatta attendere la reazione dell’Arcigay “I Due Mari” di Reggio Calabria
“Quello che si è verificato a Reggio Calabria, rappresenta una vergogna nazionale che, purtroppo, toccherà altre città italiane e di fronte a cui non si può restare zitti. […] L’unica voce libera e laica nella quale ci si è potuti riconoscere è stata espressa dalla presidentessa della Commissione Pari Opportunità del Comune di Reggio Calabria, Michela Calabrò. La presedentessa ha definito intolleranti, falsi e fuorvianti i messaggi diffusi durante la sosta del pullman. Ed ancora, ha delineato il profilo dell’evento quale atto offensivo discriminatorio ed irresponsabile”.
“ […] Noi ci battiamo per la dignità della Persona, per i Diritti Umani, per l’inclusione di tutti. Noi continueremo a lottare affinché la mortificazione, la denigrazione, l’esclusione e il revanscismo. Attitudini oscurantiste non possano trovare spazio di crescita in un’ Italia che qualcuno vorrebbe far tornare indietro di diverse centinaia di anni.
Noi non crediamo di essere l’unico presidio di libertà, ma crediamo che la e le libertà si costruiscano tutti insieme. Attraverso il confronto e il dialogo civile, sotto la tutela delle istituzioni democratiche e nel sano dibattito in seno alla società civile. Quello che, ahinoi, è mancato. E che si ritrae giorno dopo giorno sotto i colpi di un certo oltranzismo”. Ha così dichiarato l’Arcigay locale riguardo alla vicenda del “Bus della Libertà”.
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