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Le abitudini alimentari dei cinghiali che vivono in provincia di Cosenza, e la loro utilità nelle attività di monitoraggio della radioattività ambientale, sono oggi al centro dell’attenzione dell’Expo2015, nell’ambito della due giorni di convegni “Ambiente Sano per una Alimentazione Sana”, organizzata dall’AssoArpa, l’associazione delle Agenzie regionale per la protezione dell’ambiente italiane, e dall’Arpa Lombardia.
Attraverso le abitudini alimentari dei cinghiali presenti in provincia di Cosenza, quindi, è possibile monitorare e mappare la radioattività ambientale presente sul territorio, contribuendo ad implementare la base dati nazionale della RETE RESORAD, che analizza l’andamento spazio-temporale delle concentrazioni dei radioelementi nelle matrici dei diversi comparti ambientali ed alimentari interessati dalla diffusione della radioattività e dal suo trasferimento all’uomo. Gli effetti delle nubi provenienti dal disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina (1986), così come quello recente di Fukushima in Giappone (2011), infatti, continuano ad essere controllati anche attraverso l’analisi, prima dell’immissione sul mercato, di selvaggina, bacche selvatiche, funghi selvatici e pesci carnivori di lago (RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE n.274/2003).
Il monitoraggio attraverso i cinghiali, e più precisamente attraverso l’analisi di carne macellata da cinghiali cacciati in determinati territori della provincia, è un progetto voluto dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza – Area Igiene degli Alimenti di Origine Animale e dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) – Dipartimento provinciale di Cosenza, con la collaborazione dell’Ambito territoriale di Caccia 2 e 3 di Cosenza e da diverse associazioni venatorie cosentine.
Il progetto, i cui primi dati sono stati presentati a Cosenza nel maggio scorso in occasione della conclusione del primo semestre di operatività, è stato quindi illustrato oggi ad Expo2015 dall’ing. Giacomina Durante, tecnico del Laboratorio Fisico del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal, nel corso della Sessione dal titolo “Esplorando i legami tra Qualità Ambientale ed Alimentare”.
La sessione pomeridiana di oggi, dal titolo “Esempi di contributi di ARPA per la produzione agroalimentare e per la sua sostenibilità” è stata, invece, moderata dal Direttore generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati.
Tornando al progetto, grazie al contributo degli Ambiti territoriali di Caccia cosentini, squadre di cacciatori abilitate all’abbattimento del selvatico durante la stagione venatoria, oltre alla selvaggina hanno raccolto dati orografici e zoognostici del cinghiale, trasferendoli ai punti d’igiene dell’ASP. Le carni dei cinghiali sono state quindi trasmesse al Servizio Laboratorio Fisico del Dipartimento Provinciale Arpacal di Cosenza, diretto dalla dr.ssa Raffaella Trozzo, che ha provveduto all’effettuazione delle analisi.
La scelta del monitoraggio dei cinghiali è stata giustificata da tre motivazioni fondamentali: innanzitutto la presenza uniforme dell’animale sul territorio di riferimento (provincia di Cosenza), ma anche le sue abitudini alimentari e la facilità di reperimento dei campioni da analizzare. Un animale, il cinghiale, che risulta uniformemente presente su tutto il territorio regionale. Ventiquattro, infine, sono stati i comuni della provincia di Cosenza interessati dall’iniziativa, sia per il prelievo di campioni di terreno e sia di selvaggina cacciati dalle squadre distribuite sul territorio.
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