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Giovedì 16 febbraio alle ore 20,45 super evento al Teatro Grandinetti per la stagione teatrale AMA Calabria promossa con la collaborazione del Comune di Lamezia Terme con la presenza di uno dei più apprezzati e importanti artisti degli ultimi decenni: Massimo Ranieri personalità che non ha alcun bisogno di presentazione per l’amore e la passione con il quale è seguito da milioni di ammiratori non solo in Italia.
A Lamezia Terme presenta Teatro del Porto Commedia musicale su versi, prosa e musica di Raffaele Viviani con la regia di Maurizio Scaparro. Collaborano alla produzione gli attori Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello e l’orchestra composta dal pianista Ciro Cascino, dal contrabassista Luigi Sigillo, dallo strumentista a fiato Donato Sensini, dal violinista Sandro Tumolillo, dal trombettista Giuseppe Fiscale e dal batterista Mario Zinno.
“Nelle note di regia Maurizio Scaparro scrive: Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per me, il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico privilegiando così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.
È nato così Teatro del Porto pensando ad uno spazio neutro sospeso tra il mare e la terra (quasi un “porto delle nebbie” come l’abbiamo chiamato durante le prime prove) uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città, e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo, anche grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come “mediterraneo”, “emigrazione” e, con un po’ di ottimismo, anche “cultura” e “teatro”.
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