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Allevatori, pastori e associazioni del territorio di Canolo incontrano i vertici dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per mettere in campo interventi volti alla valorizzazione del formaggio “caprino” che rappresenta uno dei più importanti prodotti identitari dell’intera Area Protetta.
Grazie all’iniziativa del Gruppo Spontaneo, nato dalle diverse esperienze presenti sul territorio di Canolo e dei Comuni limitrofi, è stato promosso un tavolo tecnico-operativo a cui hanno preso parte anche le associazioni di categoria presenti all’incontro.
Alla discussione, moderata dal Vice Presidente Slow Food Calabria Antonio Blandi, hanno partecipato il Presidente ed il Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino e Tommaso Tedesco, il Coordinatore della Giunta Calabria Sud della Confederazione Italiana Agricoltori, Nino Inuso, il Presidente ed il Direttore provinciali di Coldiretti Francesco Saccà e Lorenzo Cusumano, il Direttore di Confagricoltura Reggio Calabria Angelo Politi.
“Riteniamo che la valorizzazione di una specie endemica come la capra aspromontana – ha spiegato la referente del Gruppo Spontaneo Laura Multari – considerate le sue peculiarità e specificità in termini di qualità delle carni e del latte e dei relativi prodotti caseari, debba essere al centro delle politiche del Parco Nazionale, degli enti comunali, delle associazioni di categoria e di quanti lavorano per uno sviluppo giusto, consapevole e sostenibile”.
Il Parco dell’Aspromonte, attraverso il suo Direttore Tommaso Tedesco, ha spiegato come “l’Ente abbia già inserito la Capra d’Aspromonte e il Caprino tra i prodotti identitari del Parco, nel cui paniere la specie endemica ed i suoi derivati alimentari rappresentano un tassello di primissimo piano”.
Particolarmente rilevante è stato il contributo dei rappresentanti delle Associazioni di Categoria, i quali hanno evidenziato l’importanza della creazione di una filiera che esalti e valorizzi gli elementi territoriali, culturali e produttivi in un comparto, quale è quello zootecnico e caseario, con grandi potenzialità.
“Finalmente viene messo al centro della discussione l’interesse universale rispetto a quello particolare – ha dichiarato nel suo intervento conclusivo il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino. La coesistenza tra le diverse anime, protagoniste della vita aspromontana, è il tema centrale su cui basare il nostro avvenire: la nostra speranza diventerà progetto – ha detto Bombino – se inscriveremo le nostre iniziative in un sistema di regole e di valori certi e in un piano di azione serio e condiviso; se ciò fosse stato attuato in passato non avremmo accusato un ritardo di venti anni. Il Parco è qui con voi e per voi – ha ribadito il Presidente Bombino – consapevoli che solo attraverso un dialogo proficuo tra istituzione e territorio possiamo costruire il cammino per salvaguardare l’ambiente e promuovere lo sviluppo socio-economico delle nostre comunità. Con questa iniziativa a Canolo – ha concluso – si vuole cogliere “l’autenticità” e la specificità di idee fondamentali per la ricchezza, lo sviluppo e la crescita desiderabile di un popolo”.
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