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Ancora una volta la Calabria torna ad essere oggetto delle inchieste di Italia Uno. Ieri sera è stato mandato in onda, durante il programma “Le Iene”, un servizio intitolato “Calabria: la nuova terra dei fuochi?”.
Giulio Golia si è recato infatti ad Africo, paesino in provincia di Reggio Calabria, dove l’incidenza di morte per tumore risulta essere una delle più alte in Italia. Come testimoniano gli abitanti, quasi ogni famiglia ha perso un proprio componente, dopo aver riscontrato un cancro. I dati raccolti sono allarmanti e addirittura inquietanti, l’inviato infatti si è recato in una via soprannominata “la strada dei condannati a morte”, dove la concentrazione di casi è incredibilmente alta: in circa tre anni su 50 abitanti 30 sono deceduti.
Naturalmente si teme che dietro tutto ciò ci sia lo zampino della ‘ndrangheta, la testimonianza di un pentito infatti suggerisce la presenza di rifiuti radioattivi nel territorio calabrese. Addirittura qualche anno fa l’Arpacal aveva avviato un’indagine nel comune, i risultati di queste analisi però non sono stati resi noti. C’è allora chi stremato dal dolore ha deciso di mobilitarsi personalmente, come un cittadino che dopo aver perso una sorella, ha cercato di stilare una mappa dei tumori, registrando una crescita della mortalità di circa il 30%.
Il problema quindi è di vitale importanza e necessita urgentemente di indagini più approfondite, la situazione infatti appare ai limiti del surreale, i cittadini intervistati affermano di vivere con la costante paura di essere le prossime vittime.
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