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“Ripetutamente l’ADDA, nella persona del suo legale rappresentante signor Vito Crea, ha sollecitato un intervento in relazione alla illegittima sospensione del sevizio indicato senza, però, ottenere alcuna risposta precisa e puntuale. La posizione dell’ADDA è stata, anche, sostenuta da molti docenti e fatta propria dalla scrivente FIABA, trattandosi di una questione di rilevante importanza per la corretta crescita dei soggetti diversamente abili. Tutte le manifestazioni di protesta e tutte le richieste, però e stranamente, non hanno ricevuto alcun dovuto e corretto riscontro. Con la presente, pertanto, a tutti gli effetti di legge ed in particolare della n. 231/90, con successive integrazioni e modifiche, gli scriventi
CHIEDONO
espressamente e senza ritardi, di conoscere i provvedimenti assunti dal Direttore Generale dell’ASP o dalle sottostanti e competenti strutture, con accesso, comunque, agli atti e trasmissione, in ogni caso, di copia dell’incartamento suddetto, con indicazione precisa del responsabile del procedimento. Nel contempo, si
CHIEDE
al Presidente della Giunta Regionale, di voler prontamente intervenire per eliminare questa incresciosa e grave incongruenza, che nega, tra l’latro, il diritto allo studio ed alla regolare crescita culturale e viene a discriminare pesantemente la posizione dei ragazzi diversamente speciali o degli studenti che hanno bisogno di sostegno. Si ricorda l’estrema urgenza nella emissione degli atti richiesti per evitare la prosecuzione di una situazione evidentemente illegittima, che viene a ledere pesantemente la posizione delle fasce deboli. Si rammenda che, in ogni caso, decorso inutilmente il termine massimo di giorni 30 si procederà a presentare regolare esposto alla Procura della Repubblica competente per la valutazione dei comportamenti assunti e che potrebbero ricadere nelle ipotesi di abuso di potere ed omissioni in atti di ufficio”.
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