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“Mentre nell’ Europa si erigono muri e si formano barriere con filo spinato ad Acquaformosa in Provincia di Cosenza aumentano le “culle” che rendono sempre più multiculturale e sempre più accogliente il nostro piccolo borgo”.
Si tratta di un comunicato stampa diffuso dall’amministrazione comunale del piccolo centro in provincia di Cosenza.
“Nella giornata del 15-maggio presso l’ospedale di Castrovillari è nata, nella prima mattina, la piccola Daniela, di genitori Nigeriani ospiti da pochi mesi nel progetto SPRAR di Acquaformosa,mentre nel primo pomeriggio è nato il piccolo Mohaymine di genitori della Costa d’Avorio , ospiti da circa un anno nella nostra comunità, oltre tutto fra giorni nascerà un’ altro pargoletto da una coppia Somala, è in ultimo, finalmente anche un bimbo Acquaformositano-Africano frutto dell’amore di una ragazza del luogo con un ospite del Ghana.
Questo è il risultato di anni di progetti d’accoglienza che si sono prodotti nel nostro piccolo borgo di origini Arberesch,oltre 600 ospiti sono stati accolti nella nostra comunità,ben 4 continenti ,circa 45 nazionalità e varie religioni,in un contesto che si è sempre distino per la buona capacità di inclusione.
Da circa un mese ha visto la luce anche il progetto SPRAR per Minori non Accompagnati, ospiti nella struttura che porta il nome di “Roberta Lanzino”,attualmente 7 ragazzi sono ospitati tra cui due ragazze minorenni.
Oggi sono circa sessanta le persone accolte nel Paese.
“Continueremo a creare ponti di dialogo di cultura e di accoglienza,relegando i muri a coloro che della paura fanno il loro stile di vita” .
Acquaformosa oggi rappresenta un laboratorio di etnie di razze e di religioni in una Calabria sempre più all’avanguardia nella solidarietà e nell’ accoglienza.
Continueremo ad anteporre le nostre meravigliose “culle”agli odiosi ostacoli che si frappongono alle libertà delle persone”.
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