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“Non andremo a Roma per dire sissignore! Vogliamo una chiesa meno romana e più cattolica. I concili possono avere un significato se si staccano dalla direzione degli organi centrali dando autonomia ai vescovi, se la chiesa vuole davvero tornare senza macchia e senza rughe deve seguire questa strada“. (Franciskus Koein arcivescovo di Vienna che aspirava a decentrare i poteri della curia romana). Ci furono sempre i Concili Ecumenici nella Chiesa Cattolica? Si! sono antichi quanto il Cristianesimo. Hanno avuto origine con gli Apostoli che si riunivano per deliberare intorno a cose importantissime della Chiesa nascente;così ad esempio si riunirono per nominare un altro Apostolo al posto di Giuda Escariota che tradì Cristo. Si riunirono quando decisero di decretare che i cristiani non erano più tenuti a praticare la circoncisione, decretarono che il numero 318 era sacro perché 318 furono gli uomini che accompagnarono Abramo quando venne benedetto dal Sacerdote Eterno.
E’ per questa ragione che il Concilio dell’Imperatore Costantino ebbe inizio esattamente 318 anni dall’incarnazione di Cristo.Tra i Concili il più importante è quello di Nicea in cui prendeva forma definitiva la dottrina della Trinità. Ario famoso prete dichiarato eretico morì avvelenato. Egli non negava la Trinità ma subordinava il Figlio al Padre; negava che il Padre potesse essere identico e della stessa sostanza del Figlio cioè a dire la Trinità si doveva considerare costituita da tre persone caratterizzate da natura diversa, Padre-Figlio e Spirito Santo erano separati quindi non costituivano unità. Apriti cielo! Questa teoria veniva anche appoggiata da molti vescovi africani di grande dignità ,valore e prestigio spirituale.Si aprì una feroce disputa che seriamente necessitava di essere sedata perché mirava la stabilità dello Stato in quanto il problema del mistero dogmatico si incastrava con quello politico-sociale per cui era necessario sconfiggere la teoria di Ario che faceva inorridire tutti coloro che non l’accettavano. Ario riuscì a convincere l’Imperatore Costantino che si chiese: può Dio generare un figlio? Può Dio separarsi da se stesso? Può Dio far morire in croce o in qualsiasi altro modo suo Figlio e farlo poi resuscitare? Ario rispose che Cristo non aveva natura semidivina, ma, in quanto creatura di Dio come tutti gli altri viventi era intermediario tra la divinità e l’umanità per mantenere la pace e la giustizia tra gli uomini. A questo punto si costituirono tre fazioni tra di loro molto belligeranti: quella radicale, quella moderata di Ario e quella macedone.
Ognuna tirava acqua al proprio mulino generando guerre fratricide. Esattamente succedeva quello che succede nelle correnti dei vari partiti in lotta fra di loro per accaparrarsi la pagnotta. Ognuno tira la corda dove più gli interessa per i propri affari e malaffari. I colpi di scena e gli scenari sono sbalorditivi, esattamente come avvenne in tutti i Concili Ecumenici. La Chiesa gerarchica è stata sempre incapace di decidere le indispensabili riforme che concretamente diventano autentica comunità evangelica di Cristo che divise il pane quotidiano con i poveri. Lapsi si chiamavano coloro che si erano fatti cristiani sotto la minaccia di persecuzione. Cercavano di ritornare al paganesimo per convinzione ma venivano spogliati di tutti i loro averi e sottoposti a lavori forzati o morte. Cipriano cercò di trovare una soluzione al problema dei Lapsi incoraggiandoli a pentirsi pubblicamente per poter essere riammessi in comunità. Si rilasciava un certificato attestante l’avvenuta conversione. Papa Francesco se la tua mente sta per partorire l’apertura di un Concilio Ecumenico, pensaci, potresti anche tu lasciare un’eredità colma di diatribe e di nuove accanite lotte anticomuniste. Con questa brutta aria che tira chissà quante teste verranno ancora mozzate .Tutti i Concili hanno sempre creato intrugli tra sacro e profano tra spiritualità e materialismo che, purtroppo, questo fu sempre vincente per far accrescere di più i privilegi e i diritti dei sovrani, dei principi Vescovi e del Papato.
Il Concilio di Trento avrebbe dovuto conciliare cattolici e protestanti. Iniziò il 13 dicembre 1545 e durò 18 anni sotto il pontificato di tre Papi. Lo scopo era quello di sconfessare tutto ciò che Lutero sosteneva sconfiggendolo. Si oppose Papa Clemente perché personalmente temeva di essere deposto dal suo trono in quanto figlio illegittimo. A Reggio Calabria nel marzo 1934 si tenne un Concilio particolare in cui furono emanati 298 decreti riguardanti la professione di fede. Si cercava di tenere vivo l’odio contro i protestanti che propagandavano la loro dottrina. Mussolini affiancò questo Concilio e il suo codice penale prevedeva negli articolo 402,403,404 ecc. le pene e le condanne per i protestanti. Si raccomandava ai genitori e ai giovani di discutere sempre sulla grandezza del suo impero e di avere santo timore di Dio per non andare incontro a scomunica; inoltre invitava a restituire alla chiesa beni preziosi che erano diventati patrimonio privato. L’unità religiosa cattolica è necessaria e minarla o soltanto incrinarla si commette delitto di lesa nazione. Bisognava denunciare i protestanti perché pubblici insidiatori della fede del popolo. Prefetti, questori e pubblici impiegati erano obbligati a rispettare e far rispettare gli articoli sopra riportati per poter così sancire le dovute condanne.
Il pontificato di Giovanni XXIII e la convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano II rappresentarono svolte epocali sia per le istituzioni religiose e per la società moderna. Si aprì l’occasione di stabilire relazioni tra cattolici e comunisti per far uscire la Chiesa intrappolata dalla soffocante centralità della Curia Romana ostinata a non mutare l’atteggiamento anticomunista e a non continuare la sua forte alleanza con i capitalisti imperialisti. Alla luce odierna, purtroppo, non si intravedono le condizioni per riprendere ed approfondire il dialogo tra credenti e non credenti.
Il Cardinale Carlo Maria Martini è stato capace di accendere la lampada lungo il suo cammino che purtroppo si sta spegnendo per le diatribe interne ed esterne del Vaticano. Amava e incontrava persone che si consideravano non credenti o agnostiche, ma pensanti e in ricerca.
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