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“La possibilità che il Tribunale di Melito riprenderà appieno tutte le sue funzioni è un fatto sicuramente che ha molto fondamento”. Esordisce così il referente del Comitato “Oscar Luigi Scalfaro”, Mimmo Musolino, riguardo la notizia della Suprema Corte di Cassazione che ha ammesso il Referendum per l’abrogazione del taglio dei Tribunali e di altre sedi Giudiziarie.
La notizia è stata accolta con enorme e legittima soddisfazione dal Comitato poiché lo stesso si era rivolto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia per perorare la causa della non chiusura del Tribunale di Melito P.S. e dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Nella sua ultima seduta plenaria di fatti la Sezione referendum della Suprema Corte di Cassazione, presieduta dal Giudice Corrado Carnevale, ha dichiarato l’ammissibilità per lo svolgimento del referendum per l’abrogazione della legge e delle normative che hanno imposto la sciagurata ed ingiusta decisione di sopprimere la sezione staccata (da Reggio Calabria) del Tribunale di Melito.
La normativa, nel contesto del cosiddetto criterio “spending review“ del governo Monti, aveva decretato la soppressione delle 220 Sezioni staccate di Tribunale in tutta Italia e di tante altre sedi Giudiziarie e aveva suscitato un ampio e forte movimento spontaneo di protesta in tutta la Nazione. Anche a Melito di Porto Salvo, tantissime sono state le proteste della classe forense.
Questo ha indotto ben nove Regioni, tra le quali la Calabria, a deliberare la richiesta di Referendum alla Suprema Corte di Cassazione eccependo “che così come è concepito il provvedimento non ha senso in quanto, oltre che incostituzionale, in molti casi si è arrivati alla effettiva sospensione del servizio Giustizia ai Cittadini“.
“Sarebbe opportuno- chiarisce il referente del Comitato, Mimmo Musolino- che rivolgendosi alla Ministra della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che invece di fare proclami, infondati e fuorvianti sul positivo impatto sul territorio di detta legge, si premurasse a ricercare urgenti soluzioni legislative per rimediare alle ingiustizie causate con il decreto di soppressione dei Tribunali.
Intanto il Consiglio Direttivo del Comitato (Gullì, Romeo, Minicuci, Musolino e Nucera), si è messo in movimento per creare le condizioni organizzative per dare pieno appoggio alla consultazione referendaria quando sarà indetta.
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