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Quando c’è stato chiesto di scendere in campo a Roccaforte, abbiamo voluto valutare bene la situazione. Il comune era stato sciolto più volte per infiltrazione mafiosa, il sindaco uscente non voleva ricandidarsi e durante l’ultima tornata elettorale solo 63 cittadini si erano recati al seggio, non facendo raggiungere il quorum alla lista. Nulla di più difficile insomma.
A convincerci a scendere in campo è stata la passione di Mimmo Penna, roccafortese d’origini, che per parecchi mesi aveva avviato una discussione seria sul futuro del comune formando un comitato chiamato Roccaforte Democratica.
Mimmo Penna aveva una visione, voleva rimettere al centro gli interessi dei cittadini, voleva circondarsi di gente preparata e di professionisti, di passione e competenza, per costruire una nuova Roccaforte. Immaginava un comune capace di attirare turismo, di valorizzare le proprie bellezze e la propria storia, in grado di diventare il punto di congiunzione tra l’area Grecanica e l’Aspromonte.
Con questi presupposti non potevamo sottrarci alla sfida, una sfida al limite del possibile viste le forte resistenze di una parte di popolazione, ma abbiamo deciso di spendere la credibilità del movimento che rappresentiamo per una riscossa di un comune martoriato da mille problemi.
Tre di noi: il sottoscritto, Antonino Spanò e Vincenzo Leone ci abbiamo messo la faccia, le nostre energie e le nostre competenze. Ci siamo spesi per un sogno e anche se per solo 6 voti non si è raggiunto il quorum siamo comunque contenti della nostra scelta.
In questo mese intenso di campagna elettorale abbiamo conosciuto tante brave persone che ci hanno incoraggiati ad andare avanti, abbiamo visitato luoghi meravigliosi che disconoscevano, abbiamo trovato un capitale umano straordinario disposto a contribuire al cambiamento.
Per queste ragioni vogliamo ringraziare tutti i roccafortesi, i 250 che hanno creduto in noi e nel progetto della lista “To Vunì” e anche quelli che non sono andati al seggio a votarci. Proprio a quest’ultimi vogliamo rivolgere un caloroso abbraccio, perché forse più degli altri, meritano il nostro rispetto. Sicuramente è stata una mancanza nostra il fatto di non essere riusciti a renderli protagonisti di una svolta storica.
La rinascita è stata lì ad un battito di ciglia, ma Roccaforte la merita ancora e noi saremo sempre pronti a spenderci per essa. Dopo il voto dei giorni scorsi non bisognerà far scendere la rassegnazione sul comune e sui suoi cittadini, ma si dovrà alimentare la speranza.
Una nuova Roccaforte democratica è possibile, non sappiamo tra quanto, ma prima o poi il sogno nostro e di Mimmo Penna si realizzerà.
Massimiliano Tramontana-Giovani in Movimento
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