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Le comunità ecclesiali delle zone Pastorali di Melito e di Bova condividono appieno le preoccupazioni ed i giudizi contenuti nella nota pastorale dei reverendissimi parroci, sulla tutela della salute e il destino del Presidio Ospedaliero T. Evoli.
Di fronte alla crescente confusione generata dal susseguirsi di contraddittorie informazioni circa il destino del Presidio Ospedaliero che continuamente appaiono sui giornali, esprimono preoccupazione per le determinazioni della Direzione Generale dell’ASP di R.C. che sembrano andare controcorrente rispetto agli impegni presi ed alle dichiarazioni fatte nelle pubbliche assemblee recentemente tenute in Melito.
Consapevoli dell’apprensione e del turbamento che questa ambiguità genera nel popolo, pur non avendo la prerogativa di risolvere i problemi della sanità, siamo chiamati ad offrire, in quanto comunità ecclesiale, il nostro specifico contributo perché “le trasformazioni in atto nel mondo della sanità si risolvano in autentico progresso, nel rispetto della dignità dell’uomo prima e fondamentale via della Chiesa”, così come raccomandato dalle Linee della Pastorale Sanitaria Nazionale.
La Chiesa, da sempre impegnata in questo spirito, ribadisce che la crisi economica non può essere “ la premessa per lo smantellamento di un sistema di garanzia per le persone più fragili e di un servizio essenziale al bene comune come sancito dalla Costituzione Italiana”. Più volte infatti è stato affermato che i criteri che guidano le scelte assistenziali rischiano di emarginare i malati più poveri e bisognosi aumentando i disagi e il malessere. Non possiamo condividere, quindi, le ultime scelte nell’ambito sanitario, come la soppressione dell’assistenza pediatrica in emergenza che hanno generato disagio e preoccupazione nella popolazione.
Il popolo non chiede “cattedrali nel deserto” ma l’assicurazione dei livelli essenziali di assistenza di base.
Riteniamo vitale:
- Ripristinare l’ O.B.I. per le urgenze pediatriche che ha garantito in questo periodo l’assistenza specialistica per le emergenze/urgenze ad una popolazione pediatrica evitando gravi disagi.
- Ripristinare dei posti di Psichiatria necessari in vista di ricoveri T.S.O. che creano problemi organizzativi ed economici alle istituzioni preposte ed enormi disagi alle famiglie degli ammalati.
- Ripristinare il punto nascita, in quanto l’esperienza di questi due anni dalla chiusura del punto nascita di Melito è stata caratterizzata da disagi e insicurezza per le partorienti e le loro famiglie tanto che spontaneamente si sono costituite in comitato.
E’ compito primario della politica ascoltare il giusto bisogno e le legittime aspettative delle persone che rappresentano e trovare strategie adeguate e risposte efficaci a questi bisogni, soprattutto nel campo della salute.
Non accada che al dramma della malattia si debbano aggiungere disagi generati da aspetti economici e burocratici!
E’ necessario pertanto che le riforme sanitarie concordate per il bene del malato siano attuate senza essere mortificate da lentezze burocratiche, da contrasti politici o da disguidi organizzativi che causano una diffusa insoddisfazione tra i cittadini.
Animata da speranza, da spirito di collaborazione e dalla volontà di voler offrire un contributo essenziale per la tutela della dignità dell’uomo, la comunità ecclesiale chiede ai Responsabili della sanità di rispettare con chiarezza e trasparenza le dichiarazioni fatte e di effettuare scelte direttive indirizzate alla realizzazione di esse.
La Chiesa, per mandato di Cristo, come spesso ribadito dall’alto magistero di Papa Francesco, accoglie il grido degli ultimi, lo fa proprio e ne dà voce. Noi, abbiamo accolto questo grido e vogliamo essere “ voce di chi non ha voce”, dei più poveri, dei più bisognosi, dei soli ed abbandonati, di coloro che più fanno fatica e con forza chiediamo ai Responsabili ascolto e rispetto.
Chiediamo, pertanto al Signor Governatore un incontro per discutere tale problematica che tanto sta a cuore a tutta la popolazione dell’area gracanica.
I Parroci ed i Consigli Pastorali
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