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L’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo negli ultimi anni si è trovato, suo malgrado, al centro di numerose polemiche. Ma una nuova prospettiva sembra rischiarare le tante ombre che lo circondano.
L’idea, portata avanti dal giovane melitese Fortunato Tripodi, meglio conosciuto come “Alvin” , sta destando molta curiosità e crescenti polemiche. Il progetto del giovane è quello di riqualificare il Nosocomio e concedergli nuova vita.
Dalle prime indiscrezioni viene fuori la probabile possibilità di rilevare circa l’80% della struttura pubblica e trasformarla in una privata di accoglienza migranti di origine straniera ma pronta ad accogliere anche persone italiane bisognose.
“Mi rendo conto che il mio è un progetto ambizioso – afferma Tripodi – ma io stesso, ho già proposto un piano alla Regione e so con certezza che i tecnici hanno già preso al vaglio la seria idea di portare avanti questa intenzione, io, con l’aiuto di altri ambiziosi giovani laureati calabresi, poi emigrati al Nord, ho stilato questo progetto di rinascita che sarà portato a termine con l’aiuto di alcuni imprenditori calabresi che da anni sono impegnati nel sociale”.
Se questa vicenda andrà a buon fine cosa potremmo aspettarci per il futuro della sanità melitese? L’Ospedale negli ultimi anni ha già visto la chiusura di molti reparti, se questo progetto si concretizzasse avremmo la conseguente chiusura di ulteriori. Un nuovo danno per tutti i cittadini dell’Area Grecanica che si vedrebbero nuovamente tagliati fuori da scelte così importanti, vedrebbero ancora una volta negato un loro fondamentale diritto.
“Mi rendo conto che ci saranno critiche nei miei confronti, ma bisogna dare una viva scossa vitale ad un territorio rinsecchito dall’ariditá. I giorni scorsi a Catanzaro – continua il giovane – sono stati molto proficui ed il tavolo di trattativa con la Regione ci fa ben sperare e per dare ancora maggiore vigore alla nostra proposta partiremo con una raccolta firme”.
“Alvin” Tripodi ha sempre dimostrato il suo impegno nel sociale, ma Melito Porto Salvo sarebbe pronta ad accogliere una struttura privata di integrazione e assistenza migranti e bisognosi?
Per questa volta il dubbio continua a rimanere, ma ci auguriamo che prima o poi anche la nostra cittadina possa concretizzare un progetto simile ovvero la nascita di una struttura che si occupi di welfare per ogni uomo, senza distinzione di razza o colore perché ogni tanto i sogni servono a dar forza alla realtà.
“Infine – conclude Alvin Tripodi – auguro a tutti un buon pesce d’Aprile! Con l’augurio che questo scherzo allunghi la vita del nostro Nosocomio”.
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