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di Francesco Iriti
Antonio Guarna, ex sindaco di Montebello Jonico, rimanda al mittente le motivazioni presenti nel decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose che gli è stato notificato nella giornata ieri.
<<Dobbiamo valutare a fondo insieme alla maggioranza tutti i punti presenti nelle motivazioni per poi presentare il ricorso al Tar. Ci sono delle inesattezze e molte cose che hanno potuto portare il Ministero degli Interni a prendere una decisione che non è meritoria per il comune di Montebello Jonico in particolare quando si parla del coinvolgimento di un amministratore in un procedimento sfociato il 3 febbraio 2013 nel suo arresto insieme ad altre 66 persone >>.
Quattro pagine dettagliate all’interno delle quali vengono tracciati vari aspetti in seguito ai lavori della commissione d’indagine che hanno preso in esame la cornice criminale ed il contesto ambientale ove si colloca l’ente locale.
<<Il disordine organizzativo degli uffici, le diffuse irregolarità, — continua la relazione – l’assenza di atti concludenti da parte dei vertici politici idonei a ricondurre l’amministrazione nell’alveo della legalità hanno favorito le interferenze malavitose>>.
Gravi le accuse nell’ambito del settore dei lavori pubblici dove <<è stato accertato che l’ente, pur avendo aderito alla SUAP, non ha rispettato quanto previsto in materia. Inoltre, molti lavori sono stati affidati con le procedure di somma urgenza eludendo le procedure ad evidenza pubblica e consorsuali mentre nel 2011 si è registrata una non corretta conduzione dell’ente nella procedura per la formazione dell’albo delle ditte di fiducia dell’amministrazione>>
Aspetti di irregolarità anche nell’ambito delle <<vicende relative ai lavori di metanizzazione del bacino territoriale; alla società che gestisce il servizio idrico, la manutenzione delle reti fognari e degli impianti di depurazione; al rinnovo della concessione demaniale e soprattutto, della centrale a carbone>>.
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