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Segnalazione di un lettore:
Il 14 gennaio 2017 una cisterna con un carico di gas si è ribaltata a Sant’Elia, nel territorio di Montebello Jonico.
Un nostro lettore, Fortunato Tripodi, residente nei pressi del luogo dove è successo l’incidente, ci ha segnalato che, contrariamente a quanto afferma l’autore dell’articolo su Gazzetta del Sud di ieri, il ribaltamento del mezzo probabilmente non è stato causato dal cedimento di qualche pneumatico o da un cedimento meccanico.
“Bisogna raccontare le cose per quello che sono -afferma Fortunato.
A parte tutte le altre criticità (vicinanza ad abitazioni, assenza di barriere murarie etc, tutte cose che già segnalai al comune, quasi 2 anni fa, la motrice che portava la cisterna piena di gas si è ribaltata perché:
1) ha dovuto eseguire – come tutte le altre motrici che arrivano (circa) due volte a settimana – una curva assolutamente non a norma né a misura per un mezzo così lungo e pesante;
2) perché la stradina che conduce i mezzi al luogo di stoccaggio delle cisterne ha una pendenza sicuramente molto più alta da quella prevista dalle normative per questo tipo di mezzi pesanti. Infatti i camion sono costretti a manovre “particolari” ed a prendere questa salita con marce relativamente alte ed a velocità elevate (che inducono ad errori…);
3) perché il fondo di questa stradina (oramai sterrato, due anni fa c’era qualche traccia di asfalto ma, con il ripetuto passaggio dei mezzi pesanti si è disintegrato ed è rimasta la terra) non è assolutamente adatto né previsto da alcuna normativa per questi mezzi pesanti. Se a ciò ci si aggiunge che, quando piove, la terra diventa fango, il danno è sempre dietro l’angolo;
4) perché questa stradina è sprovvista di qualsivoglia sistema di contenimento, necessaria se ci devono transitare mezzi pesanti;
5) perché la sezione di questa stradina tutto ha, fuorché gli strati e i materiali previsti per il transito di mezzi pesanti;
6) perché il cancello – sempre aperto! – dal quale questi mezzi devono passare, oltre l’intera stradina, hanno larghezza esigua rispetto a questi, cosa che obbliga i conducenti dei mezzi ad acrobazie.
Un quotidiano che fa informazione non può trattare con leggerezza un argomento come questo. Sarebbe bastato venire a chiedere qui, a noi che li vediamo spesso questi camion che fanno quella salita, quante volte sono stati recuperati da altri mezzi meccanici, le manovre pericolose che compiono, etc..
E questo per parlare solo dei mezzi, lasciando stare la pericolosità del deposito di Gas. Raccontiamo le cose per quello che sono!
Tutto questo per dire che le cisterne, in quel posto, non ci possono e soprattutto non ci DEVONO più stare. Perché non si scherza con la vita delle persone”.
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