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Nell’espletamento di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati ambientali, predisposto dal Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, i militari della Stazione di Bagaladi giunti in località “ Scorciapelle” in agro del comune di San Lorenzo (RC), notavano, ai margini della carreggiata, 8 sacchi in plastica colmi di pigne fresche da poco asportate dalla piante.
Mentre la pattuglia effettuava i predetti accertamenti, dalla parte opposta della strada giungeva un automezzo cassonato Land Rover con quattro persone a bordo.
Il personale operante ha intimato l’Alt al mezzo e ha proceduto all’identificazione dei soggetti e all’ispezione del mezzo, notando all’interno 23 sacchi contenenti pigne di pino domestico (Pinus pinea), una scala in metallo e due aste uncinate, utilizzate per l’asportazione degli strobili come dichiarato dai soggetti fermati che asserivano di essere proprietari anche dei sacchi rinvenuti lungo la carreggiata.
Si è proceduto pertanto a chiedere l’esibizione delle autorizzazioni necessarie per l’asportazione e la raccolta delle pigne, constatando che il soggetto dichiarava di essere in possesso dell’autorizzazione limitatamente al Comune di Montebello Ionico, mentre dalla georeferenziazione eseguita si accertava che la zona interessata era di proprietà della Regione Calabria, sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale.
Si fa presente che la raccolta manuale e meccanica delle pigne di pino domestico è sottoposta ad autorizzazione da parte del proprietario o soggetto gestore della pineta o delle piante.
Le modalità di raccolta del seme devono avvenire in modo da non compromettere la rinnovazione del soprassuolo forestale e devono essere effettuare, da terra o direttamente sulla pianta mediante utilizzo di apposite attrezzature garantendo l’integrità della pianta, regolamentando anche la quantità massima, l’epoca e l’età di raccolta dei semi.
Pertanto, essendo emerse responsabilità penali a carico dei soggetti identificati, in quanto in concorso tra loro, rubavano abusivamente pigne di pino domestico, si è proceduto al deferimento all’autorità giudiziaria dei quattro soggetti per i reati di furto aggravato e al sequestro dell’automezzo e del materiale rinvenuto.
Inoltre, a seguito di ulteriore controllo dei documenti si è accertato che uno dei soggetti risulta irregolare sul territorio nazionale.
La raccolta abusiva di pigne alimenta un vero e proprio mercato nero, rappresentando un serio deturpamento del bosco. Infatti, come nel caso di specie, i frutti sono stati raccolti direttamente dagli alberi, provocando una riduzione della naturale propagazione.
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