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<<Nell’ultimo consiglio comunale eravamo presenti soltanto 5 consiglieri comunali di maggioranza in quanto era il numero minimo necessario per permettere l’approvazione dei punti all’ordine del giorno>>. Annunziato Pannuti, capogruppo di maggioranza del comune di San Lorenzo ritorna sull’ultimo civico consesso quando l’amministrazione comunale è ritornata, dopo circa otto mesi, sugli scranni di Palazzo Rossi a San Lorenzo centro in un clima politico “strano”. Infatti, dopo il rinvio della prima convocazione, la riunione era stato convocata in seconda seduta nella stessa settimana in cui il Ministro degli Interni si pronunciava positivamente circa il futuro del comune laurentino.
Una notizia esaltante in un territorio, come quello grecanico, dove molti erano stati i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Nel frattempo arrivava il passaggio della Meduri dal gruppo misto alla maggioranza mentre il primo cittadino Pasquale Sapone consegnava le dimissioni in quanto <<nonostante avessimo la maggioranza dei numeri, non sussistono al momento nel paese le condizioni per continuare ad amministrare in serenità e per il bene del comune>>.
Il capogruppo della maggioranza, Pannuti, ribadisce che <<la nostra presenza di cinque unità, come previsto dall’articolo 43 n. 3 regolamento comunale, era stata garantita per approvare gli articoli 1,2 e 3 all’ordine del giorno>>.
<<Non accettiamo come è nostro costume le provocazioni che provengono da alcune parti politiche continuamente sin dalla seconda vittoria elettorale consecutiva – continua Pannuti nel 2010, con i soliti attacchi diretti alla persona dell’avversario. Ci saremmo aspettati, invece, una riflessione seria sulle motivazioni politiche riportate nella nota del sindaco e non sterili polemiche ricche di clamorose e vergognose bugie>>.
Ed intanto tra poche ore scadrà il termine ultimo per il ritiro delle dimissioni da parte del primo cittadino Sapone. Qualora la situazione non dovesse cambiare, si procederà allo scioglimento del consiglio comunale con il conseguente arrivo di un commissario prefettizio fino a nuove elezioni.
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