Saline Joniche, progetto SEI unica opportunità per riattivare il porto

Porto di Saline Joniche

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Riceviamo e pubblichiamo:

La Società SEI S.p.A. ritiene opportuno offrire alcuni chiarimenti riguardo la richiesta di concessione di una zona di demanio marittimo in località porto di Saline Joniche presentata nell’agosto.

Come riportato nella documentazione depositata presso gli enti competenti, la richiesta è finalizzata al “ ripristino della funzionalità e di adeguamento delle infrastrutture marittime esistenti, i cui lavori interesseranno numerose aree e pertinenze demaniali, infrastrutture portuali e specchi acquei nella medesima località per una presumibile durata di anni cinque, al termine dei quali le aree e le opere ivi realizzate saranno riconsegnate allamministrazione concedente “. In altre parole il porto di Saline sarà oggetto di interventi strutturali, pari a 50 milioni di euro interamente a carico della Società, per una durata non superiore a 5 anni, al termine dei quali l’infrastruttura verrà riconsegnata pienamente funzionante. La Centrale SEI utilizzerà per la propria attività un molo esterno al porto ed una piccola porzione dello specchio dacqua pari circa al 25% della sua superficie per un 25%del tempo.

Si tratta di precisazioni importanti che portano a due riflessioni: la prima è che anche per quanto riguarda il porto di Saline, il Progetto SEI si dimostra una grande opportunità che va oltre la Centrale, un intervento pienamente a beneficio del territorio che tornerà, dopo molti anni, a godere di un’infrastruttura fondamentale per le attività presenti e quelle che potrebbero nascere grazie proprio a quest’opera. La Società invita il territorio e i suoi attori istituzionali ad avviare una fattiva collaborazione in modo da massimizzare i benefici del progetto per l’intera aerea.

Il secondo elemento riguarda i rischi derivanti dalla disinformazione: andando oltre ai casi in cui viene alimentata ad arte ed in cattiva fede, la disinformazione finisce purtroppo per alimentare malintesi che danneggiano in primis gli interessi del territorio. Come nel caso del porto, è giusto offrire le informazioni corrette che mettano in condizione tutti di conoscere realmente i benefici dell’intervento proposto da SEI.

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