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«È inverosimile che Noemi Evoli, Paolo Catanoso e Domenico La Rosa, ambientalisti del comitato “No al Carbone” debbano difendersi per vignette satiriche contro la realizzazione della centrale di Saline Joniche». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci che esprime profonda solidarietà ai tre attivisti denunciati da Sei, la società che avrebbe dovuto realizzare la centrale, che ha chiesto loro 4 milioni di euro di risarcimento.
«La satira – prosegue la deputata – è libera e deve essere riconosciuta tale anche nelle sedi giudiziarie. È uno strumento indispensabile per richiamare l’attenzione su questioni, come quelle ambientali, che altrimenti resterebbero nell’ombra». «Purtroppo – aggiunge la parlamentare – come in tutte le vicende che riguardano il progresso imposto dal capitalismo, c’è sempre una parte forte e una parte debole, la quale difende la salubrità del proprio territorio, opponendosi civilmente alle trasformazioni volute per interessi economici».
Nesci conclude: «Sto con chi combatte pacificamente contro i nuovi colonizzatori della Calabria. Qual è l’interesse, peraltro, che Sei può avere dalla condanna dei tre attivisti, se non creare un precedente di modo che ogni reazione civile sia scoraggiata? Mi auguro che questo calvario finisca al più presto e che vinca la libertà di espressione».
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Ancora una volta l’informazione rischia di confondere le idee e portare fuori strada chi non conosce le cose nel merito.
Infatti, è logico salvaguardare la libera espressione di tutti, mentre altra cosa è il dileggio e la diffamazione, peraltro per sostenere cose che non corrispondono al vero.
Anche nell’articolo qui sopra se ne da una piccola dimostrazione, quando si definisce l’importante Progetto della Centrale Termoelettrica di Saline Joniche come: un’opera nefasta e contraria agli interessi del territorio.
Chi afferma queste cose dimostra di basarsi su luoghi comuni e considerzioni del tutto fuorvianti che nulla hanno a che fare con la realtà specifica.
Infatti, oggi una moderna centrale alimentata a Carbone (ed il progetto di Saline contempla le migliori tecnologie disponibili nel mondo!), ha un marginalissimo impatto ambientale e, comunque del tutto simile se nnon migliore di una modernissima Centrale alimentata a Gas Naturale, soprattutto nelle condizioni in cui tali impianti possono essere eserciti nel ns. Paese.
Riguardo poi al territorio, è indubbio che l’area grecanica sia caratterizzata da una mancanza di sviluppo che si trascina da almeno 50 anni ed un’opera come quella del progetto rappresenterebbe davvero una svolta importante e concreta per portare sviluppo anche in Calabria ed in quel territorio.
Peraltro, tale Progetto sarebbe anche di particolare importanza e valenza non solo per la Calabria (la Regione che consuma meno energia procapite tra tutte le Regioni del Paese, e l’uso dell’energia è indubbiamente un parametro di tutta importanza quando si voglia misurare il benessere e lo sviluppo.
Bando quindi ai pregiudizi ed ai fuorvianti luoghi comuni se davvero si vuole difendere il benessere ed aprirsi allo sviluppo che i tanti giovani calabresi vorrebbero anche a casa loro.