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Ho atteso la nomina del nuovo Ministro della Giustizia, l’On.le Anna Maria Cancellieri per rinnovare il mio appello espresso attraverso diversi articoli di stampa ed una lettera aperta come faccio oggi.
In primo luogo è proprio al nuovo Guardasigilli che mi rivolgo perché è nel suo operato ed in quello del nuovo Governo che ripongo molta fiducia affinché dei baluardi della legalità come gli uffici giudiziari di Melito Porto Salvo non vengano cancellati dalla geografia istituzionale italiana. Mentre in altre realtà italiane, caratterizzate dalla presenza di amministrazioni comunali solide sono state realizzate delle convenzioni per garantire la permanenza degli uffici giudiziari presenti da tempo immemore, nel nostro comprensorio, caratterizzato da una miriade di Comuni che sono sotto la gestione commissariale dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e, per di più, in molti casi, con situazioni finanziarie non rosee, la questione è passata quasi sotto traccia senza che si ponesse neanche un accenno per realizzare una sinergia.
Tuttavia, è proprio un territorio come il nostro che ha maggiormente bisogno della presenza di presidi di legalità come le strutture del Giudice di Pace e del Tribunale. Non va trascurato, inoltre, il contesto geomorfologico che rende particolarmente difficoltoso raggiungere il capoluogo di provincia da molti dei centri dell’Area Grecanica che verrebbero privati di tale servizio gravando i cittadini di un’onerosa trasferta, anche solo per asseverare un preventivo o fare una deposizione.
Cancellare gli uffici giudiziari di Melito Porto Salvo costituirebbe una ulteriore scure per un territorio già marginalizzato e martoriato.
Rammento, ancora una volta, che per quanto riguarda il Tribunale ci sarebbe la possibilità prevista nell’art. 8 del decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012. Infatti, quando l’immobile è di proprietà dello Stato oppure di proprietà comunale, e per ragioni organizzative e funzionali, si può ottenere una deroga alla chiusura della struttura giudiziaria per un periodo non superiore a cinque anni dall’entrata in vigore della legge che ha disposto la cancellazione di numerosi presidi di legalità in tutta Italia.
Pertanto, rivolgo un ulteriore ed accorato appello affinché tale questione sia presa in carico oltre che dagli amministratori locali e dalle Commissioni Straordinarie che guidano i nostri Comuni, soprattutto dal Ministro della Giustizia e da tutta la Deputazione calabrese, ed in particolare i parlamentari reggini come gli onorevoli: Biliardi, Caridi, D’Ascola, Scopelliti, Dieni, Minniti, Battaglia, recentemente eletti in Parlamento, a rappresentare anche questo lembo di terra.
Il consigliere comunale
Bernardo Russo
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