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E’ partito ieri il Rural Making Lab, l’iniziativa messa in campo dall’associazione “Pensando Meridiano”, il cui fine è quello di innescare processi di inclusione e coesione per le comunità emergenti.
Rural Making Lab a Gallicianò
“Le differenze in Area Grecanica: ambizione del Territorio, Valore del Paesaggio e Qualità dell’Ambiente”.
Questo il titolo del seminario che ha aperto la tre giorni del Rural Making Lab, il cui fine è quello di innescare processi di inclusione e coesione per le comunità emergenti. Ma anche di rispondere a fenomeni di marginalizzazione di aree degradate o in abbandono. Si propone di attivare filiere economiche sostenibili per lo sviluppo (g)locale capace di muovere una nuova competitività fondata sulle reti collaborative e capaci; controllando gli impatti sociali ed economici, a divenire moltiplicatori di economie e nuova conoscenza.
Consuelo Nava, ricercatrice “Unirc” e responsabile scientifica progetti “Pensando Meridiano” ha aperto i lavori del seminario. “Muoversi nelle aree interne significa muoversi con le comunità per una crescita del territorio non solo economica ma anche culturale” – queste le sue parole d’apertura.
Capacità di resilienza del territorio
“L’iniziativa di Gallicianò – ha continuato Nava – parte dall’idea manifesto per cui il territorio che ambisce ad un’alta qualità ambientale, prima che a una bella vista di paesaggio; cerca modelli di sviluppo capaci di innalzare le capacità della resilienza e rifondare sistemi insediativi che evitano lo spopolamento tra modalità stanziali e modalità temporanee, chiedendo ai luoghi ed alle comunità una differente e più cosciente “ospitalità”. L’ospitalità che è capace di mettere alla prova la stessa resistenza dell’ambiente. Offrendo invece, il valore del paesaggio come icona identitaria, ancora in maniera più spinta come “rivelatore e controllore della qualità dei siti”. Le comunità divengono i custodi di tale differente “produttività” del territorio”.
“Nostro dovere conoscere il territorio”
La responsabile scientifica dei progetti “Pensando Meridiano” continuando nel suo intervento è stata ancora più chiara. “E’ un nostro dovere conoscere il territorio, ma soprattutto le sue aree interne. Ma allo stesso tempo è anche nostro dovere fare un passo in avanti; proponendo alle aree interne, in questo caso a Gallicianò, oltre ai temi classici del bel paesaggio quelli dell’innovazione, portando, così un pensiero nuovo. E oltre novanta giovani si sono mossi per portare un pensiero nuovo che va in questa direzione”.
“L’Associazione e questo progetto – ha concluso Consuelo Nava – ribaltano un concetto ormai superato: che la conoscenza possa crescere solo all’interno dei luoghi di cultura. Noi invece crediamo che sia il contrario e ne stiamo dando una dimostrazione diretta: quello che Pensando Meridiano con tutte le sue associazioni ha fatto in due anni l’università lo avrebbe fatto in nove con tre ricerche. Noi ci stiamo mettendo la narrazione mentre la parte scientifica è fatta da giovani”.
“Gallicianò si è risvegliata”
Di seguito ha portato il saluto il sindaco di Condofuri, Salvatore Mafrici, non nascondendo che “Gallicianò si è risvegliata”.
Ha ringraziato i giovani presenti “per la responsabilità che si sono assunti per far crescere il territorio”. Ed inoltre ha informato i presenti dei progetti avviati per la valorizzazione dei borghi con i volontari del Servizio Civile per “guardare il territorio con nuovi occhi”.
Mentre il presidente del “Gal”, Filippo Piano ha evidenziato che il seminario è “legato al territorio e alla popolazione”.
Il presidente di Pensando Meridano, Giuseppe Mangano, ha illustrato le azioni del Rural Making Lab che si terranno a Gallicianò. Ha poi letto i messaggi inviati per la tre giorni dal Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto e dal Presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bombino.
Altri interventi
Di seguito ha informato i presenti che il programma è patrocinato dalla Regione Calabria; dal Consiglio Regionale della Calabria; dalla Città Metropolitana di RC; dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e dal GAL Area Grecanica, e partecipato dalle associazioni “Centro Studi Grecofono”; “Giardino di Morgana”; “International Society of BioUrbanism” e “Laboratorio Civico Impegno per Condofuri”.
Dario De Simone ha anticipato le tattiche sviluppate nel laboratorio territoriale che confluiranno nella sua tesi di laurea.
I volontari del Servizio Civile hanno presentato i loro progetti a lungo termine per far conoscere il borgo oltre l’Area Grecanica. Da rilevare anche gli interventi di Rosy Rodà e Domenico Guarna e Guglielmo Minervino delle associazioni partner del progetto.
Conclusioni del seminario
Raffaele Perelli, Assessore allo Sviluppo Turistico e Marketing territoriale del Comune di Palmi; ha svolto e sta svolgendo studi nelle vesti di medico e assessore che dimostrano che la qualità dell’ambiente incide di gran lunga sul benessere della vita dell’uomo e molto spesso questo non avviene in città.
Infatti ha evidenziato che “sono le persone che creano il paesaggio” e che “qualsiasi progetto di rigenerazioni ha bisogno di motivazioni”.
Le conclusioni del seminario sono state affidate a Vincenzo Gioffrè, UniRc Mediterranea; il quale è stato chiaro: “la cura e la visione del paesaggio è affidata all’uomo e le esperienze che ha affrontato nella ricerca hanno a che fare come il tempo impone, in una politica di gestione condivisa degli spazi coinvolgendo e enti ed istituzioni”.
I lavori proseguono senza sosta per rigenerare spazi e pezzi dell’antico borgo grecanico e termineranno Domenica 3 giugno con la passeggiata pubblica nei luoghi oggetto delle azioni del laboratorio.
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