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A Roghudi, fervono i preparativi della festa in onore di Maria Santissima delle Grazie, alla quale il borgo grecanico è fortemente devoto.
Festa di Roghudi
A testimonianza di questa secolare devozione, non sono mancate le significative riflessioni rilasciate ai microfoni di NtaCalabria da Don Giovanni Zampaglione.
Nell’approssimarsi dell’evento, Don Giovanni ha illustrato nel suo excursus, il programma delle celebrazioni religiose senza tralasciare, com’è nel suo modus operandi, di metterne in risalto il momento religioso.
Come Comunità, ci siamo impegnati a vivere secondo quello che è stato lo slogan di tutta la Diocesi…..La Comunione è la scelta vincente. È da diversi anni che cerco di far capire a tutti che è importante vivere in comunione e fare comunione, in ogni ambiente in cui ci troviamo o lavoriamo.
Un’ invito questo da parte di don Giovanni , rivolto ai fedeli perché partecipino con la preghiera e spirito di servizio ai vari momenti di riflessione che l’evento sacro proporrà.
Il programma religioso
Si articolerà, ha precisato il parroco, attraverso un triduo di preparazione (29 e 30 giugno e 1° luglio) con momenti di riflessione e meditazione. Giorno 2 luglio – ha proseguito don Giovanni – saranno celebrate due messe solenni: una alle ore 10 e l’altra alle ore 18 per dare a tutta la popolazione la possibilità di partecipare ed evitare gli assembramenti.
Festa in tono minore
Non ci sarà il tradizionale pellegrinaggio a Roghudi vecchio e la S. Messa a causa della pandemia. Non ci saranno – ha aggiunto – nemmeno la processione per le vie del paese e i festeggiamenti civili, che ogni anno presentavano un nutrito palinsesto che per motivi legati all’osservanza delle restrizioni pandemiche, è stato completamente annullato. Sarà la festa del silenzio, interiore ed esteriore. Ognuno di noi – ha sottolineato – è chiamato a mettersi in ascolto del Signore che ogni giorno ci parla soprattutto in questo tempo, dove la comunione e il volerci bene devono far parte dello spirito cristiano.
Una profonda riflessione
Il voler bene – ha concluso don Zampaglione – non si compra, non si vende, non si impone, né si può evitare. Il voler bene succede. A mio avviso, abbiamo bisogno di un’epidemia che dovrebbe contagiare tutti ed ognuno: quella del volersi bene e del gareggiare nello stimarsi a vicenda. Mi auguro che Maria Santissima delle Grazie possa aiutarci a vivere bene i diversi giorni di festa e aiutarci ad amare ogni giorno suo figlio Gesù.
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