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Premio come Miglior Regia di Documentario per “Sradicati” il corto documentario del giovane Alessio Praticò.
Tantissimi gli applausi del pubblico dopo la proiezione del corto al Cinema Mignon d’Essai a Montelupo Fiorentino, città celebre per la produzione delle ceramiche e del vetro. L’opera diretta appunto da Alessio Praticò, con la fotografia di Gianni Siclari, le musiche di Giovanni Favasuli e la partecipazione di Carmelo Toscano, racconta la storia di Roghudi, la storia del suo abbandono forzato e della sua identità perduta che emerge e si dipana nelle parole di chi lo ha vissuto.
L’intero paese infatti nei primi anni ‘70, in seguito a due alluvioni, viene dichiarato inagibile e successivamente abbandonato. Gli abitanti vengono trasferiti sulla costa, in un nuovo centro abitato, costruito nella periferia occidentale di Melito Porto Salvo, denominato Roghudi Nuovo. Un popolo abituato a vivere a stretto contatto con la natura inerpicandosi in quei viottoli suggestivi o tra le montagne. Una storia fatta di tradizioni e soprattutto di una lingua, il Grecanico, tramandata nel tempo da padre in figlio. La scelta forzata di portare a “valle” questo popolo, ha rappresentato la morte della loro stessa esistenza. Carmelo Toscano, protagonista del documentario, che ha vissuto in prima persona l’abbandono di Roghudi, utilizza questa metafora: “Noi siamo come un albero di ulivo sradicato e venduto […] le radici sono state tagliate e piantate in un altro posto”. E a distanza di più di quarant’anni, il Paese, le case, abbandonate, nonostante lo scorrere incessante del tempo, rimangono in piedi, ancora lì, segno indelebile di “[…] un popolo, di una civiltà”. Vivere oggi, in un agglomerato di case a poche centinaia di metri dal mare, senza terreni intorno, in un clima e in un ambiente decisamente diverso, ha rappresentato e continua a rappresentare, un vero colpo al cuore.
La canzone “Facimu Rota”, testo e musica di Giovanni Favasuli, riempie di suggestione il tutto, oltre a rappresentare, attraverso le sue parole, un emblema della condivisione, della semplicità e dello stare insieme, elementi quasi completamente assenti nella vita di oggi. “Abbiamo perso tutto […]” chiosa il protagonista e le immagini non lasciano spazio ad interpretazioni. “Sradicati” è attualmente in concorso in altri Festival del Cinema, sia nazionali che internazionali, e questa, al di là della competizione cinematografica, è un’occasione, se non addirittura una grande opportunità per far conoscere e veicolare la storia e le bellezze di un territorio, come quello dell’Area Grecanica.
Complimenti, quindi, per l’ottima prova da regista ad Alessio Praticò. Il giovane reggino, che ricordiamo essere anche un attore, in questo periodo si trova impegnato, tra Gioia Tauro e Roma, con le riprese de “Il Giustiziere”, al fianco di Marco Bocci e Peppino Mazzotta. Ha invece da poco finito di girare sempre in veste di attore, “Lea”, l’ultimo film di Marco Tullio Giordana, in cui è il protagonista maschile. Il film, che racconta la storia di Lea Garofalo, andrà in onda in prima serata su Rai Uno, a novembre.
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