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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del gruppo “Roccaforte Cambiare si può”, con Capogruppo Rocco Palamara:
“A seguito della mozione per l’attivazione di procedure circa i rapporti di lavoro occasionale di tipo accessorio mediante l’utilizzo dei buoni lavoro “Voucher”, presentata dal gruppo di minoranza lo scorso Gennaio, il Sindaco ha ben pensato di non sottoporre al consiglio comunale tale mozione, e quindi rifiutato di fatto l’invito ad attivare questo strumento, rispondendo che non essendo stato “approvato il bilancio di previsione per l’esercizio in corso non può assumere impegni di spesa per buoni lavoro” e che “dopo l’approvazione del documento di programmazione e l’istituzione del relativo stanziamento in bilancio, la Giunta, unico organo competente in materia, valuterà l’opportunità di potersi avvalere dell’utilizzo di prestazioni mediante ricorso ai buoni-lavoro voucher”.
Non possiamo che rimanere sconcertati da questa decisione e riteniamo la risposta pretestuosa: nella mozione presentata, infatti, veniva richiesta l’adozione del regolamento per l’erogazione dei Voucher che comprendesse al suo interno le attività e gli ambiti di applicazione, i destinatari, la modalità ed i criteri per l’assegnazione dei buoni lavoro e le modalità di richiesta. Tale regolamento non deve essere approvato in Giunta ma deve essere adottato dal consiglio comunale e ciò poteva essere un modo per accorciare i tempi sulla procedura amministrativa di attivazione dei Voucher lavoro.
Ribadiamo che questo strumento potrebbe essere molto utile alla cittadinanza per cercare di arginare, seppur in maniera pro-tempore, il problema della disoccupazione e dell’inattività di molti giovani del Paese ed allo stesso tempo risolvere alcuni situazioni critiche del territorio, come il profondo degrado ed abbandono dello stesso. Il dato di fatto, e non di poco conto, è che la Giunta già nel mese di Luglio, con apposita delibera e su proposta del Sindaco, aveva rinviato l’argomento per un esame più approfondito.
Ci chiediamo quindi quali siano gli aspetti da approfondire su questo strumento, di così facile impiego e ampiamente utilizzato dalla maggior parte degli Enti pubblici e privati. Questa decisione rappresenta lo specchio dell’operato di un amministrazione poco incisiva e poco attenta verso i bisogni primari e le esigenze della popolazione”.
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