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Domenica 12 novembre si è svolto a Roccaforte del Greco nel borgo il Castello l’evento “VUNI’ in festa per EMO”, un evento organizzato dall’Associazione “EMO” con il patrocinio del Comune di Roccaforte del Greco.
Una sagra autunnale che ha offerto la possibilità di gustare ottimi piatti tipici del luogo, il tutto accompagnato da canti e musiche popolari eseguite anche con il tipico suono della Ciaramedda (Zampogna) e tamburello oltre al cabaret, proposto dal grande artista e imitatore reggino Pasquale Caprì, accompagnato da Benvenuto Marra.
La beneficienza è stata lo spirito che ha accompagnato una giornata di convivialità, gusto ed allegria, dedicata ai sapori, alle atmosfere ed alle tradizioni dell’autunno, ma con l’attenzione rivolta al mondo della sanità. Infatti numerosi i medici presenti, tra i quali il dottor Said Al Sayyad, Direttore ad interim del Reparto di Oncologia Medica del GOM, dalla dottoressa Giovanna Orizzonte, Dirigente Medico presso la stessa unità e dal dottor Antonino Iaria Dirigente responsabile del reparto di Oncologia dell’Ospedale T. Evoli di Melito PS..
La sagra in sé unisce i valori, la riscoperta del territorio e il recupero intelligente di alimenti altrimenti dimenticati. E’ un laboratorio per una cultura del cibo che riesce a coniugare usanze e tradizioni del territorio con il mondo del volontariato, le aziende e l’Ente comunale.
Domenico Penna, sindaco di Roccaforte del Greco, ha sottolineato la valenza sociale della festa, in quanto i proventi della manifestazione sono destinati in beneficenza, mettendo in evidenza, tra l’altro, come nella natura umana sia connaturato il bisogno di fare festa per il piacere di stare insieme, di guardare e di conoscere, di divertirsi e di condividere l’allegria. Ed oggi questi eventi si connotano per l’abbondanza di idee, relazioni e persone e sono tenuti insieme da un profondo senso di comunità. Il significato etimologico di quest’ultima parola esprime con forza l’anima della sagra: cum (insieme) – munis (dovere, dono); communitas: insieme di coloro che condividono un dovere (o un dono). Chi offre il proprio volontariato, oppure chi, in auto o a piedi o in bicicletta o in scooter o in camper, fa il “turista di sagre”, è presenza socialmente attiva di un’etica di comunità.
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