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“La Giunta Occhiuto ha recentemente approvato il dimensionamento della rete scolastica in Calabria, un passo affrettato che ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e gli operatori dell’istruzione. È importante notare che questa decisione è stata presa senza attendere il decreto definitivo del Governo sugli organici del personale scolastico, creando una situazione di incertezza e causando gravi danni al sistema educativo calabrese, in aperta violazione dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, che garantisce l’uguaglianza di accesso all’istruzione”.
E’ questa la sintesi della protesta annunciata dall’Usb reggina per il 14 ottobre 2023 a Roccaforte del Greco. La decisione affrettata di dimensionare la rete scolastica in Calabria senza una pianificazione adeguata e senza tener conto delle specificità del territorio sta causando notevoli preoccupazioni tra gli operatori dell’istruzione, i genitori e gli studenti. È fondamentale che si adottino misure concrete per garantire un’istruzione di qualità, accessibile a tutti e in grado di soddisfare le esigenze delle diverse comunità presenti in Calabria.
Il dimensionamento della rete scolastica è stato basato su criteri discutibili, come la definizione di plessi “montani” come quelli situati a una distanza di almeno 10 chilometri da un Punto di Erogazione del Servizio (PES) che offre la stessa offerta formativa. Questa definizione ha portato alla riduzione a soli 6 punti di erogazione del servizio montano in Calabria, nonostante la maggior parte del territorio calabrese sia prevalentemente montano o collinare. Questo ha generato preoccupazioni legate all’accessibilità all’istruzione per gli studenti che vivono in queste aree geografiche remote.
È altamente preoccupante il fatto che, nonostante più della metà delle scuole calabresi presentino gravi criticità, non siano emerse soluzioni adeguate per affrontarle. Non sono stati proposti interventi mirati per le comunità montane o per le zone con rarefazione abitativa, anche se ci sono esempi positivi di altre regioni che utilizzano fondi da specifici capitoli di bilancio regionale per migliorare l’offerta formativa in queste aree.
Ancora più preoccupante è il fatto che non si stiano prendendo misure concrete per garantire il diritto allo studio degli studenti residenti nei comuni montani e nelle zone con rarefazione di insediamenti abitativi. La tutela delle minoranze linguistiche, la lotta al disagio e alla dispersione scolastica e la creazione di un sistema di trasporto scolastico adeguato sembrano essere trascurati.
I tagli agli Assistenti Amministrativi (AA), che già svolgono un carico di lavoro significativo, avranno un impatto negativo sulla qualità dei servizi amministrativi e gestionali offerti dalle istituzioni scolastiche. Inoltre, i tagli previsti per i collaboratori scolastici metteranno a rischio la sicurezza e la supervisione degli studenti, rendendo quasi impossibile l’assistenza agli studenti con disabilità”.
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