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di Carmine Verduci
Più volte abbiamo sentito parlare dei terremoti (di una certa magnitudo) nell’area dello stretto di Messina che ormai da alcuni anni, a cadenza quasi mensile, si verificano costantemente. Sono purtroppo noti ormai, anche i terremoti cosiddetti “storici” verificatisi con forza distruttiva e catastrofica, in epoche passate
Abbiamo notizie anche rese note dalle pubblicazioni di numerosi ricercatori di storia locale, che grazie al loro minuzioso lavoro hanno dato una visione più chiara degli eventi sismici verificatesi in Calabria Ultra.
Documenti, lettere e diari di viaggio che oggi come allora, ci fanno capire quale dramma si consumò durante i terremoti. In un certo senso questi manoscritti hanno dato un input non indifferente sullo studio e l’approfondimento di questi fenomeni naturali, spesso temuti e ma anche sottovalutati.
A distanza di secoli e decenni, la Calabria si trova di fronte a numerose difficoltà, l’abusivismo, l’urbanizzazione e la mancanza di piani di PREVENZIONE, sono di sicuro i nodi da sciogliere, per un territorio ad alto rischio sismico e idrogeologico. Obbiettivi che in varie epoche e varie legislature si sono sempre posti come “priorità”. Ma il dato certo è che poco si è fatto e poco si continua a fare. Questi rischi sono dati sicuramente da un’espansione notevole della popolazione cresciuta e sviluppatasi su zone oggi considerate “ad alto rischio sismico”, e che non rispettano per la grande maggior parte, nessun criterio di sicurezza. E’ pur vero che si sono evolute anche le ricerche in campo geologico, che sicuramente hanno permesso di conoscere, i rischi e gli errori perpetrati con gli abusi edilizi, in una terra già martoriata da altri eventi in passato, ma che oggi sembra quasi abbandonata da tutti, anche dalla politica locale, che non riesce a controllare tali fenomeni, ne a far fronte a determinate emergenze.
Oggi come alcuni secoli fa, ci troviamo di fronte a dei veri cronisti del nostro tempo, spesso attraverso i social network, riescono a sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sui veri problemi legati alla sicurezza e alla prevenzione.
Esattamente il 20 Gennaio scorso alle ore 08:17 una scossa di magnitudo 3.1 della scala Richter ha generato il panico nel Reggino, la scossa di terremoto generatasi largo di Reggio Calabria, ma avvertita da tutta la popolazione, ha mandato la città in pochi minuti nel caos. Paura e sgomento, scuole evacuate, edifici sfollati e molte telefonate ai vigili del fuoco e della protezione civile hanno letteralmente intasato i centralini.
Paura che si è letteralmente propagata anche sui social network, e che ha creato spesso molta confusione. E’ stato proprio quella mattina, a poche ore dall’evento sismico che mi sono imbattuto in un post scritto su Facebooke e lanciato dalla Dott.ssa Serena Palermiti (Geologa, esperta in eco psicologia e Vicepresidente“Ass. Peter -Centro Studi per le Politiche Territoriali e Comunitarie di Reggio Calabria”.
Che ho ritenuto opportuno riportare in questo articolo, affinchè questa cronaca ci aiuti a riassumere in poche battute, la situazione verificatasi e vissuta sulla propria pelle dalla dottoressa, che quella mattina, si trovava nella sua abitazione a Reggio Calabria .
Serena palermiti scrive:
Stamattina, la Voce della Terra – mia cara amica – mi ha dato la “scossa” per non rimandare più.
Ore 8.17 e qualche secondo, il mal di testa mi induceva ancora ad attardarmi tra le lenzuola, quando un “croc” accompagnato da un movimento della casa di qualche attimo, mi ha spinto vibrare in sintonia e ad alzarmi, cosciente di quel che stava accadendo. Il telefono di casa squilla, al cellulare il messaggio di mio figlio: “mamma c’è stato il terremoto, io mi sono messo sotto il banco” …e poi e poi…di seguito una serie di pensieri e di azioni “lucide” e “puntuali” per rendermi conto del da farsi.
Mi collego con il sito dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) per leggere il “dato ufficiale” sul terremoto e rimango in attesa che inseriscano l’informazione. Nel frattempo mi sistemo e resto allerta.
Apprendo quindi che l’ipocentro è stato molto superficiale – 10.9 Km di profondità – e la Magnitudo (energia liberata) del terremoto, invece, ridotta – M. 3.1. Epicentro “Stretto di Messina”. Mi dico: “E’ la faglia dello Stretto di Messina che si sta muovendo. L’energia liberata dalla Terra potrebbe essere sufficiente come no. Lo sappiamo che è una faglia attiva…Stiamo a vedere cosa accade”.
Nel frattempo, sui social network impazzano i post di persone che hanno sentito il terremoto e anche bello forte; alcuni sono in preda alla paura; c’è chi non lo ha sentito per nulla; ci sono gli scettici, gli ironici, i fatalisti…
Leggo che molte scuole, specialmente del centro storico, sono state evacuate; i bambini/ragazzi sono nei cortili o in alcune piazze (probabili aree di attesa dei piani di evacuazione delle scuole e/o del piano comunale di protezione civile); molte delle vie di collegamento vengono definite come “puri ingorghi”…i suoni della città, riportati da chi li ascolta o li vive, sono “strombazzamenti”…Continuando…molti genitori vengono avvertiti circa la possibilità di prendere i propri figli a scuola; c’è chi non è avvertito ma decide ugualmente di mettersi in macchina e recarsi ugualmente a scuola a far uscire il proprio figlio.
LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA.
Ho appena seguito (venerdì e sabato scorsi) un seminario PON METRO 2014-2020, molto utile, in particolare per quel che riguarda gli “OPEN DATA” e decido di mettere subito in atto una strategia che forse, se ben strutturata e condivisa, potrebbe essere molto utile a tutto il sistema, anche di protezione civile.
Avevo altro da fare stamattina, ma sono le 11.15 e scelgo in coscienza di dedicarmi a questa azione: sarà una goccia nell’oceano ma sono certa che è un inizio. Per cosa? Lo vedremo…
Faccio un post su facebook,
chiedendo la cortesia di fornirmi dei dati certi – acquisiti personalmente- e puntuali circa: evacuazione scuole e situazione circolazione stradale.
“Buongiorno a tutti, cari abitanti dell’area dello Stretto.
Sto facendo un monitoraggio della situazione di “Confusione” in città post terremoto (M. 3.1 – Prof. 10.9 Km e epicentro Stretto di Messina) per verificare criticità e punti di forza. Mi comunichereste per favore solamente le informazioni da voi direttamente acquisite circa l’evacuazione delle scuole?
-1. Quale scuola è stata evacuata
-2. Doveè ubicata
– 3. I bambini/ragazzi sono rientrati a scuola o sono stati chiamati i genitori per prenderli (o sono stati mandati da soli a casa)
-4. Stato della viabilità
-5. Note
Grazie…le vostre comunicazioni saranno molto utili per “agire la prevenzione”…
Mi raccomando: “Rischiamo per Natura”, essere consapevoli del rischio sismico del nostro territorio e sapersi comportare sono i primi punti per mitigarlo e prevenire ulteriori danni.
Rispolveriamo il nostro “essere razionale e senziente” quando serve…evitiamo confusione ed allarmismo.
Sana cautela e presenza a sé stessi
Buona prosecuzione di giornata…con la vivacità della Terra come compagna di viaggio”.
Alle 12.30
registro informazioni su n° 16 Plessi scolastici della città di Reggio Calabria e segnalazioni varie circa le condizioni di “intasamento” generale della viabilità cittadina (in particolare nella zona del centro storico e di Ravagnese) e autostradale (in entrata a RC).
In allegato la tabella speditiva redatta, sulla base delle segnalazioni raccolte.
Da quanto si è verificato nell’immediatezza e nelle ore successive all’evento – confusione generalizzata; intasamento delle vie di comunicazione; discrezionalità delle azioni e delle procedure emergenziali; attitudini/atteggiamenti personali estremi (dal fatalismo al panico) – da tecnico e da comunicatore credo di poter rilevare che la “Percezione” della Vulnerabilità è cosa ben diversa dalle “condizioni reali” di Rischio Sismico e dalla “Consapevolezza” dello stesso. Su tante cose sarebbe doveroso fare chiarezza, per il bene di tutti e la CONOSCENZA del rischio sismico è una priorità.
Le conclusionia cui mi sento di pervenire, pertanto, sono relative alla necessità di proseguire il lavoro intrapreso diversi anni faper la prevenzione del rischio sismico e il miglioramento del sistema di protezione civile, con metodo e seguendo un approccio olistico integrato, senza dispersione di risorse (di ogni genere: economiche, umane,…) e mezzi.
Nel 2008, in occasione del centenario del 1908, il Centro studi Peter, di cui sono vicepresidente e delegata al settore Informazione/comunicazione/formazione,ha redatto un progetto internazionale di Protezione Civile “ES2008-ERMES” (Earthquake Simulation2008-Efficacious Reaction of Messina Strait), cofinanziato dalla Commissione Europea D.G. Ambiente, nonché dalla Provincia di Reggio Calabria e di Potenza e da diversi Comuni del comprensorio reggino. Applicant del progetto: la Prefettura di Reggio Calabria.
Il Peter ha supportato attivamente la Prefettura nella gestione del progetto, collaborando con tutti gli altri enti pubblici/associazioni/professionisti/volontari che hanno scelto di impegnarsi nelle varie azioni, ha contribuito a svolgere incontri di gruppo settoriali e interdisciplinari, moltissime azioni di sensibilizzazione delle popolazione e del mondo scolastico, elaborando anche una campagna di comunicazione del rischio sismico il cui messaggio era “RISCHIAMO PER NATURA: LA NON CONSAPEVOLEZZA E’ il RISCHIO”.
Il progetto– continua- si è concluso con una esercitazione nazionale in sette workingareas della provincia di Reggio Calabria.
Ma ERMES non è morto con la fine effettiva del progetto, perché il Centro Studi Peter ha continuato negli anni a parlarne, a sensibilizzare i cittadini, a distribuire i documenti informativi e comunicativi elaborati in tutte le occasioni in cui gli è stata data la possibilità.
Sono ancora disponibili diverse copie di manifesti della campagna di comunicazione, opuscoli “Bullo e Sfigo e il TerreMaremoto” e le schede famiglia (utilissimo strumento operativo) che molti cittadini avranno già ricevuto, a quel tempo, presso le proprie abitazioni sono ancora disponibili per la ristampa. Insomma, ERMES è datato, ma è anche attualissimo e utilizzabile, con le opportune modifiche e integrazioni, a svolgere ancora un ruolo di rilievo per la prevenzione sismica e per il miglioramento del sistema di Protezione civile del territorio della prossima/attuale “Città Metropolitana” di Reggio Calabria.
Tra le prime integrazioni a cui abbiamo pensato, come associazione, c’è senz’altro laprosecuzione della collaborazione e sinergia, già sperimentata durante il 2014, con l’Istituto comprensivo Telesio-Montalbettiche, nell’ambito del progetto “Italia del futuro” patrocinato di ActionAid che ha realizzato un corso aperto ad insegnanti e genitori per “Facilitatori del processo di conoscenza del rischio sismico”.
Noi non ci siamo mai fermati-conclude Serena Palermiti- ma siamo certi che le azioni, dopo l’esperienza odierna, siano sicuramente da pianificare e realizzare, sicuramente a scala molto più ampia.Quel che possiamo fare è continuare a fornire la nostra disponibilità e professionalità a chiunque abbia a cuore il presente e futuro della nostra terra e dei suoi abitanti.
Serena Palermiti
In questa cronaca in diretta, Serena Palermiti ci offre uno spaccato di vita quotidiana, che ci riassume minuto per minuto l’evento sismico verificatosi a largo della città di Reggio Calabria, dove pare che gli esperti già da tempo, si erano pronunciati a proposito delle faglie presenti nello Stretto di Messina, tra cui anche quelle che generarono il terremoto del 1908, molto pericolose ed evidentemente in movimento.
L’appello della Dott.ssa Serena Palermiti ci induce a porci delle domande e delle riflessioni sullo stato attuale delle cose, oltre che alle misure cautelative da adottare su tutto il nostro territorio, già ferito gravemente in passato con gli eventi sismici del 1783 e 1908.
Tutto questo, speriamo serva a sensibilizzare sia la POPOLAZIONE e sia anche le Istituzioni locali e la Politica, che stenta a rilanciare proposte concrete e costruttive , per far fronte al problema “criticità-sismica e idrogeologica” che deve senz’altro anteporsi ai litigi inutili tra competenze ed enti proposti, agendo ora e subito, per garantire un futuro più consapevole e meno rischioso per la vita dei reggini ed anche della vicina popolazione Siciliana.
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