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L’iniziativa promossa dall’Agenzia dei Borghi Solidali e LazzaroLAB con la collaborazione di Arci-Comitato Territoriale di Reggio Calabria, Ass. I Fossatesi nel Mondo, CAI-Reggio sez. Aspromonte, Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica -“No Carbone”, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Motta S.G. , si è rivelata un grande successo in termini di partecipazione e risultati, ben oltre le aspettative degli stessi organizzatori.
L’idea, elaborata nel corso di una escursione lungo il sentiero che da Macellari di Pellaro sale fino a S. Niceto, dopo aver rilevato lo stato di abbandono in cui versavano le tre chiesette bizantine ai piedi del Castello, si annunciava anche come un tentativo per sperimentare l’applicazione delle buone pratiche di azione territoriale, ampliamente sperimentate e consolidate nell’ambito del progetto “I luoghi dell’accoglienza solidale nei Borghi dell’Area Grecanica”, anche al di fuori dei comuni della partnership.
I risultati ottenuti hanno superato ogni più ottimistica previsione. Nel corso della due giorni di lavoro e confronto, infatti, circa 30 volontari provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria hanno riportato alla luce e reso agibili i preziosissimi resti delle strutture chiesastiche, regalandosi e regalando momenti di pura emozione euristica.
Nel corso dell’evento di presentazione dell’iniziativa tenutosi sabato 6 luglio a Piazza Borgo di Motta S.Giovanni, alla presenza del sindaco Paolo Laganà e dei rappresentanti degli enti organizzatori, si è registrata un folta presenza di pubblico. Interessantissimo e partecipato è stato anche il dibattito scaturito durante il “Sabato letterario dei Borghi Solidali”, reso unico dall’esperienza dei proff.ri Domenico Minuto e Daniele Castrizio, che, creando un contesto altamente immersivo, hanno accompagnato i presenti, in un vero e proprio “Viaggio nella storia ad occidente di Bisanzio”.
I partecipanti sono stati letteralmente travolti dalla verve comunicativa dei due docenti e dall’entusiasmo che una delle organizzatrici, Noemi Evoli, è riuscita a trasmettere nel descrivere le finalità dell’iniziativa ed il desiderio concreto che la stessa non si riduca ad un evento isolato.
Curiosità riscoperta, amore per il proprio territorio e progettualità sono state le parole d’ordine della due giorni che ha evidenziato come, in tempi di crisi, i territori vadano riscoperti, riletti in ottiche diverse e soprattutto raccontati. Perché, come suggerito dal titolo visionario dell’iniziativa: hanno evidenziato i due prestigiosi relatori – l’atavica propensione calabrese a non valorizzare il proprio patrimonio culturale, può essere contrastata solo con la riscoperta delle radici storiche e con la difesa della memoria.
Una due giorni ispirata dalla volontà e dalla necessità di ripartire dalla gente, ricominciare dalla condivisione e dal coinvolgimento. I volontari impegnati nel ripristino dei luoghi, sono stati ospitati presso l’Ostello di Motta S.Giovanni, una struttura strategica per il supporto e la promozione dei percorsi culturali e naturalistici insistenti sul comprensorio mottese.
Anche in quest’ottica si auspica progettualità e sembra potersi ben sperare, alla luce delle positive sinergie attivatesi. Lo spirito collaborativo manifestato dal Sindaco Laganà, che ha offerto il sostegno dell’Amministrazione Comunale per ulteriori iniziative del genere ha fatto registrare la pronta proposta di Giuseppe Toscano, presidente dell’ass. Pro-Pentedattilo, capofila del progetto “Borghi Solidali”, di coinvolgere il territorio mottese nella futura programmazione dei campi di lavoro internazionali che, animano già da alcuni anni l’area grecanica.
Ma a dettare tempi e contenuti dell’iniziativa sono stati i partecipanti stessi. Gli interventi effettuati nel corso della mattina di domenica 7 hanno consentito di ripristinare l’accesso alla chiesetta di San Nicola della Porta (IX sec.), ridare respiro alle strutture e all’abside affrescata di Santa Maria Annunziata(XIV sec.), rivelare la chiesetta di Sant’Antonio (XIV sec.) completamente nascosta dai rovi ridando luce all’affresco del santo monaco, di cui si riconosce ancora la mano destra alzata sul petto e aperta nel gesto dell’annunzio, posto nell’absidiola laterale.
Le intenzioni iniziali degli organizzatori, Noemi Evoli (Borghi Solidali, LazzaroLAB e Coord.Ass.Area Grecanica-No Carbone), Fabio L. Macheda (Borghi Solidali, Ass. Fossatesi nel Mondo e Coord.ass.Area Grecanica-No Carbone), Saverio M. Settimio (CAI-Sez. Aspromonte, LazzaroLAB e Coord.ass.Area Grecanica-No Carbone) e Dario Nunnari (Arci-Comitato Territoriale RC) di dare un segnale, di offrire un esempio, dare vita ad un momento di riflessione che si tramuta in impegno, stimolare idee e desideri che non si disperdano nel vento e non si consumino in promesse mancate, sono state pienamente realizzate.
L’obiettivo del gruppo è chiaro: occasioni come queste non possono rimanere isolate. Si deve ripartire, diffondere il metodo, replicare i modelli, anche oltre i confini della sempre sorprendente Area Grecanica.
Perché oltre al piacere della condivisione della scoperta e la soddisfazione di avere riconquistato con la fatica questi tesori, può ancora affacciarsi il dubbio che l’abbandono possa impadronirsi ancora una volta di quei luoghi simbolo, vanificando il gesto “rivoluzionario” di un bene comune riacquistato alla collettività.
Ma il gruppo ha deciso di non fermare la sua azione progettuale ed invita tutti i cittadini a godere di questo patrimonio, nella consapevolezza che questa terra non abbia bisogno di eroi, ma di gente consapevole, critica, disposta a mettersi in gioco per ridare quotidianamente luce a ciò che l’oblio, naturale o indotto che sia, tenta di avvolgere.
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