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Rinnovata per i prossimi cinque anni la concessione all’Arma dei Carabinieri dei locali dell’ex ostello della gioventù che attualmente ospita il Comando Stazione di Bova. Ad esprimere soddisfazione all’indomani dell’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale dell’unico punto all’ordine del giorno, è Gianfranco Marino consigliere comunale del gruppo autonomo. “Non posso non esprimere tutta la mia soddisfazione a margine dell’approvazione all’unanimità di un punto che assume una duplice valenza, innanzitutto pratica con la certezza che per i prossimi cinque anni sarà garantita la presenza di un importante presidio dello Stato, ma mi piace evidenziare in modo particolare l’aspetto fortemente simbolico di un impegno del consiglio comunale tutto rispetto all’esigenza di privilegiare soluzioni che garantiscano il mantenimento dei servizi e soprattutto dei presidi dello Stato sul nostro territorio. Tale scelta – prosegue Marino – diventa un dovere per chi come noi è chiamato ad amministrare realtà piccole sempre ad un bivio tra la vita e la morte, scelte che, se sbagliate, diventano spesso irreversibili. Quest’ultimo caso determinato dalla carenza di risorse da parte del Ministero competente, giunta in concomitanza della fine del periodo di concessione gratuita dell’immobile e dunque la conseguente impossibilità da parte dello stesso Ministero di far fronte ad un prossimo canone di locazione rendeva quanto mai reale lo spauracchio del trasferimento della caserma in marina. Di fronte all’esigenza di scongiurare l’ipotesi di un’ulteriore spoliazione, la risposta doveva essere tanto scontata quanto efficace e così è stato. Nel rinnovare il mio impegno e la mia totale collaborazione verso chiunque operi nell’interesse della collettività ponendo in essere atti come quello appena ratificato in consiglio, faccio eco all’intervento del capogruppo di minoranza conclude Marino – esprimendo la mia speranza che vuole essere anche un augurio, cioè che la stessa concretezza, la stessa determinazione e la stessa automatica comunione di intenti dimostrata nell’occasione, venga puntualmente replicata ogni qualvolta le sorti del paese che siamo chiamati ad amministrare vengono messe in discussione in nome di una razionalizzazione dei servizi che di razionale il più delle volte ha davvero poco”.
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