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Riceviamo e pubblichiamo:
Con riferimento alla riapertura della discarica di RSU in località Comunia di Lazzaro la regione Calabria Dipartimento Politiche dell’Ambiente ha sottoposto il relativo progetto “definitivo-esecutivo” per le valutazioni impatto ambientale. In merito quest’associazione ha presentato le proprie osservazioni di cui ancora non si hanno notizie. Il Dirigente del prefato Dipartimento ci ha informato che avendo le analisi eseguite escluso la contaminazione del sito si è provveduto all’affidamento dell’incarico per la progettazione dei lavori in questione. Lo stesso Dirigente a seguito di ulteriori chiarimenti in merito alle attività progettuali, visto che il progetto era stato già presentato, riferiva che pur avendo valutato tale progetto non completamente conforme allo stato attuale dei luoghi, né pienamente rispettoso sia dell’ultima normativa in materia di norme tecniche delle costruzioni (DM 14-1-2008) sia del D.lvo 163/2006 e s.m.i, considerato che detti aspetti non influivano sulle valutazioni squisitamente di carattere ambientale, il Dipartimento ha ritenuto, a guadagno di tempo, di provvedere con l’avviso VIA del 12/3/2014. Nel frattempo è stato dato incarico per il necessario ed indispensabile aggiornamento della progettazione. Tale decisione non può essere da noi condivisa e comunque a nostro avviso si sarebbe dovuto procedere a nuova attività contrattuale ad evidenza pubblica. Noi continuiamo a sottolineare l’inopportunità di riaprire la discarica di Lazzaro per le numerose e diversificate motivazioni da tempo esplicitate e evidenziate nelle osservazioni in premessa, soprattutto perché la strada che conduce alla discarica è fonte di rischio per la popolazione residente in quanto attraversa il centro urbano di Lazzaro e la sede stradale non permette il transito in sicurezza di mezzi pesanti che correrebbero il rischio di travolgere pedoni (in particolare bambini). Vi è di più.
La strada presenta un alto rischio per i conducenti soprattutto dei mezzi pesanti e pullman (quest’ultimi diretti al campo sportivo) atteso che la stessa è stretta e lato pendio è priva di sistemi di sicurezza. La conferma arriva dagli accertamenti disposti dal Ministero dell’Ambiente scaturiti da un interrogazione parlamentare presentata dagli on.li Laganà-Mariani e Bratti al Ministro dell’Ambiente dietro segnalazione del Comitato torrente Oliveto al presidente pro tempore della Camera dei Deputati. Infatti i funzionari degli Enti convenuti hanno certificato che la strada comunale che dal centro abitato di Lazzaro conduce alla località Comunia, non è, allo stato attuale, idonea a sopportare un traffico veicolare pesante. Essa presenta, infatti una carreggiata molto stretta con numerosi tornanti, visibilità limitata e fondo stradale non opportunamente mantenuto. Per quanto riguarda la discarica è stato tra l’altro evidenziato che l’area a monte della stessa ha una forma ad anfiteatro, caratterizzata dalla presenza di sabbie ed arenarie di colore giallastro, fortemente interessate da fenomeni di erosione areale e concentrata. Tuttavia in assenza della condizione essenziale ossia una strada idonea (non ci sono percorsi alternativi per raggiungere la discarica, né sono previsti nuovi percorsi) gli Enti convenuti hanno concordato (incredibile) nel considerare il sito di Comunia idoneo ad ospitare un eventuale ampliamento della ex discarica provvedendo contemporaneamente alla bonifica della vecchia discarica, senza ulteriori prescrizioni. Sulla base di quali accertamenti si è ritenuto necessario eseguire la bonifica? Non si comprende, in mancanza di una strada sicura, come sia stato possibile autorizzare anche la costruzione dell’impianto di compostaggio, l’apertura di una cava per il prelievo di massi a protezione dell’erosione costiera, il campo sportivo e il centro di raccolta comunale di rsu.
Vincenzo CREA
Responsabile del comitato spontaneo Torrente Oliveto
e Referente Unico dell’ANCADIC Onlus
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