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Un lungo, appassionato e minuzioso racconto della Calabria Greca. Paolo Ribichini, giornalista di Repubblica.it Viaggi dedica un’intera pagina e una selezionata Photo Gallery dell’Area Grecanica agli appassionati di viaggi di tutto il mondo.
Li invita alla scoperta dell’Area Grecanica, la terra dove vivono gli ultimi Elleni d’Italia.
“Il mare all’orizzonte. E valli impervie. Qui, nell’estremo sud della Calabria jonica, terra del Bergamotto, a pochi chilometri da Reggio, sorgono borghi antichi, molti dei quali oramai abbandonati. Si chiamano Bova, Pentedattilo, Roghudi, Bagaladi, Palizzi. Sono i paesi dell’Area Grecanica dove tracce di un passato glorioso resistono nella lingua grika, un mix di greco antico e dialetto calabrese, parlato ancora dagli anziani”.
Comincia così il viaggio di Repubblica nella Calabria Greca e prosegue con un coinvolgente racconto dei borghi.
“Roghudi e Pentedattilo, oggi, sono due borghi abbandonati, ma dal fascino incredibile. Bova, invece, non solo resiste a quasi mille metri d’altitudine, ma è rinata anche grazie ai fondi dell’Unione Europea. Raggiungerli non è facile: strade impervie, frane e mucche lungo la strada. Eppure, oggi, grazie al GAL Area Grecanica e all’Agenzia per lo sviluppo del turismo molte cose stanno cambiando”.
E ancora, “Bova è la “capitale” dell’Area Grecanica. Sin dai tempi della Magna Grecia, ha rivestito per questa zona della Calabria il fulcro economico e culturale”.
Il giornalista si sofferma poi sulle attrattive principali del territorio grecanico: Il Festival Paleariza e il Parco Culturale della Calabria Greca. “Il Gal – dice Ribichini – oltre ad aver finanziato una settantina di piccole imprese che producono le tipicità locali come vino, olio, bergamotto e formaggio di capra, ha investito molto sull’area interna promuovendo attività culturali come il Festival Paleariza, che è la vera calamita turistica dell’Area Grecanica, attirando soprattutto giovani. Si tratta di un festival itinerante nei borghi interni che ha creato una micro-economia e ha spinto molti a ritornare, magari non per tutto l’anno, ma almeno per alcuni mesi. A questo si aggiungono i vari progetti che rientrano nel Parco Culturale della Calabria Greca che puntano tutti sulla diffusione di cultura e sul rilancio delle aree interne”.
Ribichini arricchisce il racconto con una Photo Gallery che punta a fare emergere l’anima dei borghi e l’essenza della vita grecanica. Immagini intense ed emozionali di un territorio che ha tanto da offrire e che possiede delle peculiarità uniche, come la coltivazione del bergamotto.
Non potevano mancare delle proposte di viaggio nella Calabria Greca. “Per chi preferisce scoprire il territorio accompagnato da guide – continua il giornalista – vi consigliamo i due pacchetti turistici offerti dall’Agenzia per lo sviluppo del turismo Pucambù e organizzati dalla cooperativa Naturaliter”. Uno dei pacchetti turistici più interessanti proposti dal GAL dell’Area Grecanica è il Sentiero dell’Inglese. Si tratta di un itinerario che ripercorre i luoghi visitati a piedi nel 1847 da Edward Lear, paesaggista britannico. Il secondo pacchetto turistico – conclude – è Viaggio nella Calabria Greca, per cinque giorni e quattro notti nei borghi grecanici”.
Per leggere interamente l’articolo visitare la pagina
http://www.repubblica.it/viaggi/2016/04/08/news/calabria_greca_da_scoprire-137182038/
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