Religione e Comunismo di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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Marx definì la religione “oppio dei popoli” e ne annunciò la scomparsa nella società comunista. Chi afferma che non si può essere, simultaneamente, cristiani e comunisti non fa la dovuta distinzione tra religione e religiosità; offusca il dialogo tra credenti cattolici e credenti marxisti; non tiene conto dell’insegnamento del concilio vaticano che ammise che solo con la collaborazione dei marxisti progressisti si può avere una società migliore capace di dare a tutti secondo le necessità e secondo i propri bisogni.

Il filosofo tedesco Luigi Feuerbach mette in evidenza che la religione è una produzione dell’uomo che sente il bisogno di credere all’immortalità dell’anima successiva alla morte per cui adora Dio perché adora se stesso divinizzato. Dio è sostanzialmente lo specchio dell’uomo. E’ per questa ragione che non si deve distruggere la religione qualsiasi essa sia ma deve essere purificata sostituendo la religione divina-astratta con la religione umana filantropica che dispone l’uomo alla fratellanza, all’amore e pertanto non agisce per tornaconto nelle iniziative umanitarie. La religione costituì una sovrastruttura cioè, come spiega la dottrina marxista, un complesso di atteggiamenti individuali e di istituzioni creati dalla ricca borghesia per difendere i loro precisi interessi di classe alleandosi con la chiesa per tenere sotto controllo la massa dei contadini incolti legati ai dogmi, ai riti, alla speranza proveniente dal cielo misericordioso che ha pietà per i peccati commessi dalla pecorella smarrita. Solo se ritorna  umiliandosi e rispettando l’autorità spirituale pastorale potrà nuovamente entrare nell’ovile. Quando la potenza colossale dell’impero romano fu minacciata dalle orde dei barbari che la fame li spingeva a saccheggiare e a fare guerre contro i romani cristiani questi riuscirono a impressionarli e a fermarli mostrando la Croce cristiana e così che i barbari si lasciarono convincere che i loro riti pagani erano diabolici. Per il benessere di qualsiasi nazione occorre la laicità dello stato che potrà limitare e successivamente eliminare il potere politico-economico militare clericale che con le loro ingerenze negli apparati interni dello stato dettano leggi mescolando sacro e profano.

Credere o non credere  deve essere un sentimento individuale. Se Stalin avesse preso come modello il marxismo del tedesco Karl Kautsky, del russo Plechanov, di Lenin ecc. a cui aderirono credenti e non credenti di tutto il mondo, avrebbe -Stalin- favorito l’incontro dei cittadini arrivando, senza violenza, a separare il sacro dal profano. Lo stato politico è qualcosa di altamente spirituale solo se sa essere capace di superare la religione che per molti rappresenta il sospiro dell’illusoria felicità, modernamente si parla di tolleranza. L’ateismo di Marx è solo uno strumento critico della religione e vuole farci capire che il vero Dio dell’uomo è l’uomo. Marx adulto non parlò più di religione come “oppio dei popoli” perché maturò il concetto di libertà di coscienza, di libertà di scelta di credere o non credere negli Dei, nei Folletti, nel Dio,nei miracoli ecc.

Lenin alla domanda se un prete poteva essere accettato come iscritto al partito sociale-comunista affermò: “Se un prete viene a noi per svolgere un lavoro politico comune e assolve coscienziosamente il suo compito senza prendere posizione contro il programma del partito, noi abbiamo il dovere di accoglierlo anche se la nostra comunità è in maggioranza non credente. Ma il prete sappia che la propaganda attiva dei suoi principi religiosi dovrà svolgerla nella sua chiesa tra i suoi fedeli“. All’interno del nostro partito ammettiamo la moderna libertà di pensiero. Lenin comprese bene che le radici vere o false della religione sono profonde per cui è violenza cercare di sradicarle con metodi polizieschi. Stalin in ritardo si convinse che la democrazia sociale comunista si deve battere contro ogni forma di repressione religiosa ai danni di ortodossi, cattolici, protestanti, ebrei e musulmani  ma è necessario separare lo Stato dalla Chiesa. Ogni religione riflette le aspirazioni divine dei credenti. Questo è un fatto storico nato dalla paura mitologica dei fenomeni naturali disastrosi. Questa credenza, generalmente, non serve a coloro che possiedono una visione scientifica del mondo e la conoscenza della biologia in contrasto  con l’ipotesi creazionistica. Il Cristianesimo è stato un movimento di rivoluzione sociale contro l’impero romano.

Era costituito da associazioni tra le quali spiccavano quelle degli esseni comunisti ascetici, non impegnati politicamente, e quella degli zeloti, partigiani della resistenza armata, impegnati contro i romani e contro Erode e che erano detti anche sicari perché nascondevano la sica (piccola spada) sotto il mantello e combattevano per una radicale redenzione dei poveri. Dalla ricerca di illustri studiosi risulta che fra tutte le religioni la più reazionaria è la cattolica che ancora non  è riuscita a dare esempi con fatti concreti e consistenti a seguire il volto moderno e progressista voluto dal Concilio Vaticano II. La vera religione conforta gli oppressi e disprezza i beni terreni amministrati in nome della beatitudine eterna dei cieli. Papa Francesco se veramente vuoi seguire gli insegnamenti cristiani esci dal Vaticano per vivere giorno e notte tra i poveri.Con tutte le ricchezze personali che possiedi potrai risolvere i problemi di tutti gli emigranti che vengono addirittura allontanati da molti preti cattolici che si mettono alla testa dei movimenti anti emigranti. E’ vergognoso assistere a questi spettacoli  che non hanno niente di cristianità.

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