Recuperare la memoria del 1945-47 per capire la situazione odierna

virginia iacopino

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di Virginia Iacopino

L’Italia è un paese a pezzi, semidistrutta, sconvolta dai bombardamenti che danneggiarono gravemente le principali città del Nord e del Sud lasciando alle spalle lutti, rovine e miseria.

A Torino, Milano, Genova, Napoli, Roma dilaga il banditismo e la borsa nera soprattutto per l’acquisto dei principali generi alimentari.

La Sicilia chiede il separatismo. La Germania è un cumulo di macerie. La Russia, come tutta l’Europa, necessita di investimenti giganteschi per convertire le industrie della produzione bellica a quella di pace; essa risolve gran parte dei suoi problemi senza aiuto alcuno, non adegua gli stipendi e i salari al costo della vita e i lavoratori, con grande sacrificio accettano ciò che non avviene nel resto d’Europa in cui avvengono forti tensioni sociali con scioperi violenti repressi in modo disumano dalle forze dell’ordine.

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A San Francisco si riuniscono i rappresentanti delle potenze vincitrici della guerra unitamente ad alcuni stati neutrali e danno vita alla nascita dell’ONU con lo scopo di eliminare qualsiasi discriminazione etica, politica e religiosa per favorire le relazioni amichevoli tra i popoli.

Gli Stati Uniti non subirono gravi danni dalla guerra per cui l’industria e la meccanizzazione dell’agricoltura permise di produrre beni di ogni specie in grande quantità che necessitavano o di essere distrutti oppure elargirli agli stati alleati risolvendo così i problemi di sovraproduzione con la relativa caduta dei prezzi.

Il monopolio capitalistico americano cresceva. Si impiegavano nel cinema, nella radio, nei circoli culturali ricreativi e nella stampa propagandistica contro la Russia e il suo comunismo enormi somme. L’America sfrutta le difficoltà dei paesi europei che necessitano di tutto. Organizza il piano Mashall i cui fondi monetari del forte dollaro vengono devoluti maggiormente alla ricostruzione delle zone industriali della Germania occidentale controllata dai monopoli americani; si allea a tale scopo anche la Gran Bretagna e la Francia.

Stalin capì questo gioco strategico e non si fece intrappolare da queste false manovre, da questo ricatto politico economico in cui rimase imprigionata tutta l’Europa indebitandosi con prestiti.

In Italia le destre, appoggiate d Pio XII, baluardo dell’anticomunismo, speranza di tutte le forze reazionarie, inglobò la nobiltà terriera latifondista monarchica che lottava per il separatismo della Sicilia. Erano, le destre, fortissime perchè potevano contare sulla protezione e sull’immenso patrimonio vaticano mentre la minoranza dei comunisti cattolici dal Papa viene emarginata. Don Sturzo, antifascista, nei 1946 ritornò dall’esilio negli Stati Uniti e collaborò con la sua politica con la sinistra marxista in quanto Stalin si era fortemente impegnato per il rispetto della libertà religiosa facendo cessare la propaganda atea e in coerenza con ciò diede la giusta risposta alla lealtà dimostrata dalle autorità ecclesiastiche russe. Stalin diede l’autorizzazione al riordino degli organi di direzione della chiesa cristiana-ortodossa.Sergij viene eletto patriarca e capo del Sinodo.Per la prima volta dopo il crollo del regime zarista si potè assistere alla ricostruzione dei templi.La frequenza alle cerimonie religiose nei confrondi di tutti gli altri culti, compresa quella musulmana, ebbe un’apertura senza contrasti.

Vi fu una vera rinascita religiosa in tutta la Russia.Si avverte un solidarismo umano e sociale d’ispirazione ideologica della sinistra fondata sul lvoro e sui valori della Resistenza.

In questo armonioso contesto storico le tre potenze alleate contro la Germania nazifascista decisero di riunirsi a Yalta (Crimea) per concordarsi sui piani di sviluppo economico-sociale capace di garantire la solidarietà nei confronti delle masse popolari.

Roosevelt rappresenta gli Stati Uniti, Churchill l’Inghilterra, Stalin l’Unione Sovietica. Si riaprono le sedi dei partiti comunisti. Pietro Calamandrei si complimenta con i comunisti che rappresentano una forza progressista e afferma: al Partito Comunista Italiano marxista-leninista la storia dovrà riconoscere un grande merito, quello di aver riportato, tra la massa disorientata e disgregata da tante sciagure, il senso della disciplina. Per tutto questo il tessuto connettivo sociale ha potuto resistere contro tutte le astuzie, contro tutte le frodi.

Se i comunisti avessero voluto approfittare del momento con grande facilità avrebbero affossato la Repubblica Italiana. I comunisti rappresentano una forza progressista e il capitalismo sorvegliato dalla loro presenza è socialmente migliore di quel monopolio capitalista sfrenato,senza scrupoli che si annida nelle banche, nei salotti, nei corridoi ministeriali che collegi a loro favore tramano e costituiscono una dittatura economica che non giova ai lavoratori loro dipendenti, non giova al benessere dell’Italia che lavora.

Ma allora cosa è successo a Stalin da far diventare il suo comportamento tortuoso ed inquietante non coerente col marxismo-leninista in cui Stalin si era formato?

Lo sviluppo dell’economia si accompagnava bene al miglioramento delle condizioni economiche degli operai e dei contadini anche se ancora ci volevano sforzi per far raggiungere il benessere anche alle parti più arretrate periferiche della Russia. Mai nessun popolo aveva versato il proprio sangue per la crescita comunitaria. Il motivo della pazzia di Stalin, l’uomo d’acciaio, sta in queste ragioni:venne accerchiato e calunniato da Troski che mirava a distruggere i bolcevischi per appropriarsi del potere affiancato dalla borghesia nostalgica dello zarismo.

Ecco perchè Stalin li stroncò con le epurazioni e le fucilazioni. Si isolò.

Non capiva più a chi doveva appoggiarsi per continuare la sua politica che si deteriorava giorno per giorno e inoltre era ossessionato dai sette milioni di uomini che Hitler aveva deportato facendo perdere ai sovietici vite umane molto più numerose di quelle inglesi e americane;inoltre Curchill lo calunniava affermando che il governo polacco dominato dai russi era stato incoraggiato a compiere annessioni eccessive ed ingiuste ai danni della Germania seminando così discordie tra i cattolici polacchi e l’Unione Sovietica.

Chi era Curchill? Era l’uomo politico che grazie alle sue spiccate doti di oratore passava senza scrupoli,pur di far carriera all’interno del suo partito liberale, schierandosi con le forze più reazionarie radicali disapprovate dalla politica liberale. Era iscritto alla massoneria della Loggia londinese e riuscì ad imporre la realizzazione di un vasto programma di rafforzamento della flotta navale e dell’aviazione. Fu responsabile della produzione in massa di carri armati e riuscì e fare guerra in tutto il mondo.

Fu considerato da molti responsabile dei disastri mondiali. Sottoposto a diverse commissioni d’inchiesta ne esce sempre vittorioso. Definisce Benito Mussolini il più grande legislatore vivente. Curchill con i suoi astuti giochi è la voce più ascoltata che dette vita alla guerra fredda contro il comunismo. E’ proprio lui che ostacola la costruzione di un vero stato federale dell’Unione Europea. Probabilmente senza la politica di Curchill sarebbe stato possibile, dopo il 1945, costruire un’Europa forte politicamente ed economicamente secondo quanto, nel 1941, fu auspicato da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi intellettuali antifascisti confinati nell’isola di Ventotene.

Sarebbe questa la vera via federalista europea capace di apportare un processo di unificazione sfida contro i pericoli che incombono su tutti i popoli con il risveglio di quella politica nazifascista che necessita democraticamente di essere isolata.

 Virginia Iacopino

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