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Dopo aver partecipato il 2 giugno al direttivo regionale del Partito Democratico, allargato agli amministratori, ai cittadini della jonica e non solo, siamo tornati a casa soddisfatti e abbastanza convinti di non aver sprecato una giornata. Soddisfatti per aver avuto larghissima conferma (addirittura da fonti parlamentari e dai massimi esponenti calabresi del principale partito politico) che già da qualche anno, in tema di democrazia e garantismo, avevamo imboccato la strada giusta.
A tal proposito ricordiamo come solo due anni fa, all’indomani della manifestazione svoltasi a San Luca per denunciare la “democrazia interrotta” , alcuni organi di stampa ed anche molti falsi moralisti parlarono di oltraggio allo Stato, solo per il fatto di aver voluto festeggiare la Repubblica e tenere un dibattito politico in un Comune appena sciolto per mafia. Di più, prendiamo atto con grande gioia che la quasi totalità dei parlamentari e delle persone, a vario titolo impegnate nel governo delle istituzioni, si è pronunciata in questi mesi e si sta pronunciando oggi a favore di una profonda revisione della norma che regola gli scioglimenti per infiltrazione mafiosa. Segno tangibile che il nostro percorso, almeno per questo aspetto, non può essere tacciato di miopia politica.
All’indomani degli impegni assunti sulle emergenze di Platì dal governatore Oliverio, però, anche noi, amministratori provinciali, non possiamo rimanere a guardare. Abbiamo il dovere di intervenire fattivamente, oltre che a supporto della Regione, per esempio nella urgentissima messa in sicurezza del torrente “Ciaccio”, soprattutto nell’ambito delle nostre competenze.
Da qui, preso atto delle richieste della comunità platiese, emerse anche dal dibattito del 2 giugno, parte il nostro accorato appello al Presidente della Provincia Raffa affinché attivi celermente tutti i processi amministrativi necessari per andare incontro alla difficile realtà di Platì: sarà necessario sveltire tutte le procedure amministrative relative agli interventi sulla viabilità provinciale, attualmente fermi alla SUAP; sarà importantissimo contribuire al sostegno ed allo sviluppo dell’oratorio (importantissimo presidio sociale e religioso della comunità); sarà opportuno inoltre prevedere la realizzazione di una struttura coperta o di un campo per lo svolgimento dei giochi sportivi e per una sana aggregazione sociale.
Va da sé nel rivolgere l’appello, al di là di ogni appartenenza politica, la nostra piena disponibilità ad affrontare insieme, auspicabilmente ad unanimità di Consiglio, la “Questione Platì”.
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