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La sentenza del Tar Lazio, che annulla il decreto di scioglimento del Comune di Bagaladi, per condizionamento mafioso, ristabilisce con forza la democrazia, interrotta da una iniqua sentenza. L’immagine offuscata di un giovane onesto amministratore e dell’intero consiglio, finalmente oggi, vede Bagaladi, vittorioso e moralmente integro da qualsiasi illazione. Da molto tempo abbiamo sostenuto, purtroppo invano, che non si può criminalizzare un paese sulla base di erronee e fuorvianti informazioni e che eventuali responsabilità penali vanno perseguite in modo individuale, senza privare i cittadini del sacrosanto diritto di voto. Finalmente, per sancire tutto ciò, e’ stata necessaria una sentenza. Anche questa volta, per i politici calabresi si registra l’ennesimo fallimento. Il loro atavico disinteresse per tutto ciò che esula dai problemi personalistici, porta alla rottura degli equilibri democratici e innesca processi di dicotomia fra il cittadino e lo Stato. Finché esisterà questo vergognoso assenteismo morale per fatti cosi eclatanti, la Calabria non riuscirà mai a liberarsi dal fango che la copre.
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