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Politiche e progetti per la qualità dell’ambiente e la valorizzazione del territorio. Tra i percorsi virtuosi presentati all’Urbanpromo di Torino, l’evento di marketing urbano che punta in decima edizione su rigenerazione e social housing, anche quello del waterfront di Saline Joniche presentato dall’Amministrazione provinciale guidata dal presidente Giuseppe Raffa e Borghi Solidali.
Una sessione pomeridiana per discutere degli interventi realizzati sul territorio volti a perseguire il miglioramento della qualità dell’ambiente, sia antropico che naturale, con la contestuale ricerca di una corretta valorizzazione delle risorse locali, paesaggistiche e culturali.
«Da due anni – ha spiegato Giuseppe Pirrotta, Assessore provinciale all’Urbanistica – stiamo cercando di rielaborare un piano di coordinamento territoriale mettendo in campo sinergie istituzionali e reti con le associazioni per guardare al territorio come area metropolitana complessa da riqualificare e valorizzare». Tra queste sinergie si inserisce il progetto per il territorio di Saline Joniche, noto alle cronache per essere da oltre trent’anni scenario di deturpamento paesaggistico e scellerato abuso industriale.
«Pensare ad uno sviluppo coordinato ed omogeneo di quest’area e intervenire in un luogo tanto discusso – ha continuato l’Assessore – rappresenta una scelta strategica, oltre che simbolica, dell’Amministrazione provinciale consapevole che una seria ri-qualificazione possa senza dubbio risarcire il territorio e, al contempo, portare ad una crescita economica fondata sui valori culturali dell’Area Grecanica».
Punto di partenza potrebbe essere, dunque, proprio la realizzazione del Parco Naturale e Antropico. «Nel 2010 – ha spiegato l’ingegnere Carmelo Marmoglia del gruppo di lavoro del concorso – é stato lanciato un concorso di idee internazionale per recepire idee progettuali di rilevanza paesaggistica ed economicamente sostenibili, il tutto nell’ottica di creare una banca di progetti dalla quale attingere». Mission dei progetti è rigenerare gli otto kilometri di costa calabrese interessate dalla ex Liquichimica, i laghetti, le Officine Grandi Riparazioni e il relitto della Laura C.
Territori che oggi, piuttosto che vedere finanziato il progetto vincitore del concorso, si vedono imposta la costruzione di una Centrale a carbone. «Saline vive una grande contraddizione riducibile a due parole: il sublime dato dai meravigliosi paesaggi e l’inganno della distruzione data dalla mancata industrializzazione», ha detto Elena Trunfio dei Borghi solidali.
«Bisogna chiedersi quale tipo di rigenerazione vogliamo mettere in atto, quella che punta sul carbone o quella che salvaguarda l’area grecanica con tutti i suoi legami e aspetti culturali annessi. Il carbone pulito – ha aggiunto Trunfio- non esiste, nonostante due famosi professionisti come Andreas Kipar e Italo Rota, si siano schierati dalla parte della centrale firmandone i progetti paesaggistico e architettonico».
«Saper riparare il paesaggio implica sia la capacità di ridare forma ai vuoti, sia di rintracciare legami tra parole come scelte consapevoli, bellezza, cultura, progresso, ambiente e coesione sociale», ha chiosato Trunfio.
«Proprio all’Urbanpromo – ha concluso l’Assessore Pirrotta – voglio lanciare un appello, quello di cercare insieme strategie e azioni che aiutino gli enti e le Istituzioni a creare un’inversione di tendenza per trasformare luoghi sfigurati in aree ecosostenibili estremamente innovative e competitive».
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