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La Provincia di Reggio Calabria autorizza, con ordinanza del presidente Raffa, lo smaltimento giornaliero di 40 tonnellate di rifiuti speciali in un impianto privato di Lazzaro: un atto emesso senza il coinvolgimento del Comune di Motta San Giovanni e di cui lo stesso Comune chiede l’immediata revoca in autotutela.
Non ci sta il Comune di Motta San Giovanni a vedersi calare dall’alto l’ennesima tegola ambientale, questa volta senza coinvolgimento alcuno dei propri organi tecnici e amministrativi, salvo una telefonata del Presidente Raffa al Sindaco Laganà che ne annunciava la firma dell’ordinanza n. 1 del 13 marzo scorso e il cui sorprendente contenuto arriva a Palazzo Alecce soltanto tredici giorni dopo.
La giunta comunale riunitasi in seduta straordinaria non credeva ai propri occhi leggendo quell’atto che autorizza un’azienda privata a trattare 40 tonnellate al giorno di rifiuti speciali, ovvero otto volte più della produzione di rifiuti normali dell’intera comunità mottese.
“E’ un atto che viola le più elementari norme della concertazione istituzionale, emesso sulla testa di una città che negli anni dal 2000 al 2006, anni in cui era Sindaco l’attuale V. Presidente della Provincia, ricevette ogni sorta di rifiuti, da quelli ordinari, ai solidi urbani, ai rifiuti speciali ed anche specialissimi come quelli proveniente dalla centrale a carbone di Brindisi e di cui, purtroppo, in questi anni si è dovuto far carico la mia amministrazione. Un atto d’imperio e straordinario, emesso con l’appiglio dell’emergenza rifiuti e che nulla ha a che vedere con questo tipo di rifiuti speciali da trattare (fanghi di depurazione)”.
Queste le parole del Sindaco Paolo Laganà.
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale chiedono di annullare o revocare, anche in via di autotutela, l’ordinanza n.1/14 del Presidente della Provincia e nello stesso tempo si chiedono se il provvedimento d’urgenza sia stato preventivamente comunicato a S.E. il Prefetto.
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