Processione “Dormizione della Madre di Dio” a Montebello Jonico

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Processione della Kìmisis tis Theotòkou, ossia “Dormizione della Madre di Dio” a Montebello Jonico, l’unica in tutta Italia ed in occidente. Una testimonianza antica che proviene dal mondo greco-bizantino. In oriente invece si svolge a Tinos e in molti altri paesi.

In sintesi sera del 14 agosto, l’effigie che raffigura l’Assunzione di Maria che lascia vuoto il sepolcro per raggiungere il cielo in corpo ed anima, é stata portata al Camposanto.

Così, dopo le celebrazioni della sera presiedute da don Lori Costarella, si é partiti dalla Chiesa Protopapale dell’Isòdia verso il camposanto. Una processione silensiosa per ricordare come la Madonna non è mai morta ma si è addormentata passando da una vita all’altra.

I fedeli con le candele in mano cantano e pregano con il Santo Rosario. Tra una sosta e l’altra, dove anziane si avvicinano al quadro per porgere un saluto, si arriva nella cappella del cimitero, luogo in cui il dipinto sosta per tutta la notte. Il 15, con le melodie della banda e di canti festosi é stata riportato in Chiesa per la Santa Messa del mattino presieduta da Don Lori Costarella il quale, nell’omelia, ha evidenziato le virtù di Maria invitando i fedeli ad essere capaci di portare nel mondo il messaggio cristiano senza esitazione alcuna. Imitare Maria, dunque, per raggiungere il Figlio Gesù.

Don Giovanni Zampaglione, parroco di Montebello – Masella che ha presieduto la Santa Messa della sera, nell’omelia ha invitato i fedeli alla preghiera pura. Quella del cuore e soprattutto a volersi bene. Presenti alla celebrazione anche il sindaco Tina Foti, assessori, consiglieri, autorità militari ed associazioni culturali.

Per tornare alla festa della Dormizione, spiega il professore Luigi Sclapari, deputato di Storia Patria, la salita al camposanto avveniva 15 giorni prima. Un quindicinario, precisa, durante il quale ogni sera si saliva nel luogo santo per celebrare i vespri e le preghiere.

“La vergine, spiega lo storico, sosta nel cimitero per sottolineare ai credenti che l’anima va oltre i resti mortali. L’anima è già accanto a Dio”.

Fino a qualche anno fa sia i vespri che la Santa Messa del 15 mattino si svolgeva in rito greco-bizantino. Celebrazioni cariche di emozioni seguite dai fedeli non solo di Montebello ma da diversi paesi vicini.

Anche quest’anno si aspettavano la celebrazione delle funzioni religiose attraverso l’antico rito ma purtroppo, a quanto pare, non è stato possibile.

Dall’Eparchia di Lungro ogni anno giungeva un Papas a Montebello Jonico il quale portava, come dicono i fedeli, attraverso le celebrazioni, “il profumo del passato che vive nel presente”.

E sono proprio i fedeli a chiedere alla Chiesa locale di mantenere queste funzioni, non come eventi di folclore bensì come radici della fede.

Articolo di Vincenzo Malacrinó (Gazzetta del Sud)

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Author: redazione.news