Primo trekking sul territorio di Motticella e Rocca di San Fantino

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di Carmine Verduci

Una giornata alla scoperta di angoli sconosciuti, o per meglio dire poco conosciuti, è l’iniziativa che si è svolta lo scorso 1 Novembre con una giornata di trekking nei territori di Motticella e specificatamente nelle zone dette località “Bagni” e “Rocca di San Phantino” (o Fantino), un’ iniziativa promossa in breve tempo dalla Pro-Loco di Brancaleone via Facebook, strumento capace ormai, di riunire persone che intendono scambiarsi informazioni circa iniziative, eventi ed idee.

Questo primo Trekking ha avuto delle presenze di qualità, dal Prof. Sebastiano Stranges a Mico Marino (Artista locale), ma anche di cittadini della vicina Brancaleone come Gianni Mafrici (natio di Motticella), che hanno accompagnato il piccolo gruppo di escursionisti, in questi luoghi meravigliosi ricchi di reperti storico-archeologici quasi del tutto sconosciuti all’occhio inesperto.

La mattinata ha visto, per primo, la visita sul sito dei “Bagni termali”, un’antica sorgente di acqua solforosa che venne usata fino agli anni ’40-’50 per le sue proprietà benefiche, oltre ai fanghi dalle proprietà terapeutiche e Curative eccellenti.

Successivamente è stata la volta della zona circostante alla Famosa “Rocca di S. Phantino” (detta così dagli abitanti del posto, perchè la leggenda vuole di un frate eletto al titolo di Santo dopo la sua morte, e che si venerava in un edificio di origine probabilmente basiliano esistente nei pressi della rocca. Tesi questa, avvalorata dall’esistenza di un casolare in questo luogo, che mostra elementi imprescindibili, che rilevano una struttura religiosa pre-esistente secondo il Prof. Sebastiano Stranges –esistita fino a verso la metà del 1600, utilizzata poi come abitazione ed in seguito adibita a  fienile o stalla.

La struttura mostra i segni del tempo e dell’incuria, attualmente in stato di abbandono ed utilizzata anche come ricovero di animali da pascolo.

Durante l’escursione è stato possibile notare tracce di quella che fu una grande foresta (un querceto) teoria -dice Stranges – avvalorata dalla distesa fitta di felci che ricopre la vallata sottostante alla cinta muraria naturale del complesso “Rocca di San Phantino”.

Lo scenario è indescrivibile, si passa dalla fitta vegetazione tipicamente mediterranea, ad un paesaggio roccioso e suggestivo, da questo luogo lo sguardo domina la vallata che consente di scorgere anche i territori di Brancaleone, i monti dell’alto piano dei Campi di Bova , ma anche di Ferruzzano Saccuti.

Disseminati qua e la, si trovano resti di palmenti, ricavati dalla roccia d’Arenaria,che caratterizza la zona, palmenti, che venivano utilizzati dagli indigeni del posto, grazie alla presenza di enormi vigneti in tempi antichissimi.

La straordinarietà di questo luogo è , che ogni angolo viene ricondotto a studi che lo stesso Stranges ha effettuato alcuni anni prima sulla zona, di cui è stato protagonista di interessanti ed importantissime scoperte archeologiche.

La rocca di San Phantino, domina silenziosa la vallata, con aria misteriosa e sinistra, dove ancora aleggiano le leggende che gli abitanti di Motticella, raccontano, infatti, di un tesoro nascosto, protetto da una maledizione, vero o non vero, l’analisi del territorio e della sua storia merita di essere approfondita.

Più lontano si scorge anche la “Rocca di mezzogiorno” in dialetto detta: “rocca i menzijornu” una rupe davvero imponente, i cui abitanti di Motticella, riferiscono, sia un vero e proprio orologio naturale, pare infatti che dalla sua ombra è possibile stabilire l’ora esatta e quindi le 12:00 con una precisione che varia a seconda anche della stagione.

Tutto sommato è stata una mattinata ricca di scoperte, di emozioni e sensazioni indescrivibili a cui non sono mancate le domande dei presenti che increduli hanno potuto accertare quanta meraviglia nascondono i nostri luoghi che si trovano ad un palmo di mano.

L’iniziativa si propone essere ripetuta in altre zone ancora non del tutto conosciute, con l’aiuto degli esperti e con una presenza massiccia di giovani, che potrebbero interessarsi ai vari argomenti, infatti il territorio dell’entroterra Brancaleonese che si spinge verso i territori di Bruzzano, Ferruzzano e Staiti, offre l’opportunità di conoscere le origini dei nostri popoli, la storia dei luoghi ,e le vicende che hanno caratterizzato, sia storicamente, che morfologicamente il territorio, con un occhio proteso verso il sano utilizzo dei Social Network ,che riescono a veicolare l’interesse dei potenziali visitatori, attraverso la condivisione di immagini e video.

La Pro Loco di Brancaleone nella persona di Carmine Verduci, ci tiene a sottolineare l’importanza di tale scopo, al fine di far conoscere gli aspetti storici dei territori a noi vicini, luoghi che si spera possano cominciare ad essere  rivalutati, seguendo le orme del 1° Work-shop territoriale tenutosi a Brancaleone lo scorso Luglio, che ha coinvolto (via web) in un interesse crescente, giovani provenienti da altre Regioni d’Italia, che si propone per l’anno venturo, un evento ricco di nuovi elementi interessanti. Non è infatti escluso, che tale manifestazione riguarderà e coinvolgerà anche altri comuni presenti all’interno dell’Area Grecanica, che guardano a questo modo di fare Marketing del Territorio con grande interesse e propensione alla collaboratività.

“Una Pro-Loco -spiega Verduci- che intende estendere il discorso Turistico a tutta la zona, che dev’essere fonte di un nuovo modo di fare marketing, utilizzando semplici strumenti che la tecnologia oggi permette di utilizzare come mezzo di comunicazione e condivisione, un impegno che mira a creare un motivo in più di attrazione turistica per tutto il territorio circostante, fuori dai circuiti di massa, che merita di essere valorizzato al meglio.

Noi Tutti ci auguriamo -conclude Verduci-che il nostro territorio e la sua storia, possano essere preservate dallo sciacallaggio mediatico, che ha messo in ginocchio l’intera area, facendola sprofondare nell’abisso dell’indifferenza collettiva. 

Si spera in futuro -conclude Verduci- che questi luoghi, la loro bellezza, il loro paesaggio, e l’importanza storica contenuta in essi, possano essere genitori di un grande futuro per tutti”.

Ecco il video

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