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Oggi vi proponiamo una ricetta gustosa, preparata dalle nostre nonne ma riproposta anche dalle nostre mamme: il pane con i curcuci (o cicciole).
Partendo dalle origini calabresi, u pani i casa (il pane fatto in casa) veniva preparato secondo una ricetta tradizionale:
-poiché non esisteva il lievito di birra, si preparava u livatu (lievito) lasciando inacidire un impasto a base di farina, acqua e sale.
Una volta pronto, il composto appariva duro all’esterno e morbido all’interno.
Nella maidda, famoso recipiente di legno rettangolare, le donne modellavano l’impasto con la forza delle loro braccia e si univano gli ingredienti: lievito sciolto in acqua tiepida, farina setacciata con il crivu e il sale sciolto in acqua.
Una volta che l’impasto era consistente e asciutto si procedeva a separarlo in panetti, per formare poi le pagnotte. Questi venivano posizionati su un ripiano, cosparsi di farina e ricoperti con lenzuola e coperte affinché lievitassero.
Subito dopo questa fase le nostre nonne si dedicavano alla preparazione del forno.
La legna per il forno doveva essere secca e asciutta e, dopo aver tolto la brace, bisognava lavare con un panno bagnato legato ad un bastone l’interno del forno.
Appena il pane era lievitato, si procedeva ad infornarlo. Si prendeva una pala di legno e si cospargeva di farina, appoggiando i panetti su e inserendoli all’interno del forno.
Dopo alcuni minuti, quando il pane assumeva il colore dorato, veniva sfornato e messo in alcune ceste per farlo raffreddare.
La ricetta che vi proponiamo oggi, prevedeva che la pagnotta venisse tagliata in due, svuotata dalla mollica e farcita all’interno con i curcùci, (resti delle frittole che si depositano sul fondo del pentolone, formati da piccoli pezzi di carne, cotenna e sugna, che, quando si solidifica, prende questo nome).
Buon pranzo!
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