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Seconda edizione per Oxygen, il concerto rock per il Si all’ossigeno che anche quest’anno, dopo il successo dello scorso, ha avuto come scenario il Teatro all’aperto di Pentedattilo. Sul palco della kermesse musicale organizzata dall’Agenzia dei Borghi Solidali in collaborazione con Coordinamento Associazioni Area Grecanica, Polo NET, Parco Ecolandia, nella splendida cornice del pittoresco e caratteristico borgo grecanico si sono esibiti: Versud, Mystura, Kalavrìa e Dimartino.
Il teatro, strapieno delle migliaia di persone che nonostante il maltempo hanno voluto essere presenti, è stato travolto da una musica dirompente. La contrarietà alla centrale a carbone di Saline Joniche è stata espressa danzando allegramente e in un clima caldo e accogliente al ritmo di strumenti antichi come la lira, l’organetto ed il tamburello fatti risuonare da mani sapienti. La domanda, che aveva già fatto il giro del web, e che è stata riproposta in apertura da Francesca Panuccio, del Coordinamento Associazioni Area Grecanica, è stata: “Tu da che parte stai?” La risposta, inequivocabile e non suscettibile ad interpretazioni, data dal pubblico a gran voce: “dalla parte della salute, dell’ambiente, della tradizione, della storia, della cultura, dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione”.
Attraverso il linguaggio universale della musica i calabresi, e non solo, hanno scelto quindi di rispedire al mittente la proposta di costruire una centrale a carbone a Saline Joniche.
Grazie ai Kalavrìa che con la loro “ballata du carbuni”, attraverso la musica e le immagini del video realizzato da Paolo Catanoso del Coordinamento “No Carbone”, hanno evidenziato chiaramente il “non futuro” che la Sei/ Repower ha pensato per la nostra terra.
Grazie ai Mystura che hanno fatto vedere l’energia che scorre nelle viscere di questa terra.
Grazie ai Dimartino che hanno voluto mettere la faccia in questa lotta per il futuro della Calabria.
Grazie ai Versud, che dopo l’esibizione hanno intrapreso un lungo viaggio verso la Svizzera per sostenere, assieme ad una delegazione del Coordinamento delle Associazioni dell’ Area Grecanica No Carbone e ad un gruppo di produttori locali, una nuova campagna di sensibilizzazione e promozione dei territori in terra elvetica. La piccola cittadina svizzera di Coira, infatti, vedrà ancora una volta la presenza di una nostra delegazione per sensibilizzare i cittadini svizzeri in vista del referendum contro le centrali a carbone che avrà luogo il prossimo settembre.
Ospiti d’eccezione della campagna i nostri tesori: dal bergamotto, al miele, alle ceramiche.
Il popolo svizzero ha sempre sostenuto la nostra lotta, senza abbassare mai la guardia, al nostro fianco ormai da anni, preoccupato quanto noi per il destino funesto che la centrale a carbone determinerebbe. Nonostante questo, la SEI Repower continua imperterrita e voler perseguire i propri interessi a scapito di qualsiasi cosa.
Nei giorni scorsi, su alcuni quotidiani locali e nazionali, è apparsa la notizia che la Sei Repower ha richiesto in concessione le aree demaniali del porto di Saline Joniche. Non siamo preoccupati per questo, la strategia seguita da Sei Repower è sempre la stessa: mostrarsi determinati anche quando il terreno si sgretola sotto i piedi
Anche in Germania, alla vigilia dell’abbandono del progetto di un’altra centrale a carbone, la SEI dichiarava agli organi di stampa che tutto procedeva per il meglio. Ma la forte opposizione incontrata ha portato all’abbandono del progetto e a 7 milioni di euro sprecati.
Quando i territori reagiscono, quando i cittadini acquisiscono la consapevolezza d’avere un ruolo determinante, non possono esistere decisioni calate dall’alto.
Oggi come venti anni fa quando i nostri padri hanno vinto la loro guerra contro la costruzione della centrale a carbone a Gioia Tauro. Il prof Pasquino Crupi, venuto a mancare alcuni giorni fa, parlando della Calabria diceva
“Alla Calabria è stato negato tutto. Della Calabria tutto s’è tentato di cancellare. Se aprite uno dei tanti manuali di storia, che ronzano come moleste zanzare nelle scuole, v’accorgete che la Calabria non c’è. Se aprite uno dei tanti manuali di letteratura italiana, che fan posto solo ai magniloquenti, anche qui la sorpresa è che la Calabria non c’è. Le colonie sono senza storia e senza civiltà culturale. E la Calabria è colonia. Si vuole che così sia, ma così non è”.
E aggiungiamo noi: “ma cosi non sarà!”
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