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Quale futuro per l’ Ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo?
La domanda se la pone anche Domenico Marcianó, vice sindaco del comune di Melito Porto Salvo. Il vide sindaco ” ribadisce la necessità di superare tutte le criticità che ormai da tempo hanno portato il glorioso Presidio Ospedaliero Tiberio Evoli sull’orlo del precipizio. I risultati raggiunti dai dirigenti dell’ASP 5 sono stati ad oggi insufficienti . Questo sta determinando una mortificazione per tutto il territorio dell’Area Grecanica. In tal modo si stanno mettendo a serio rischio i Livelli Essenziali di Assistenza”.
Futuro Ospedale Tiberio Evoli
Le parole di Marcianó arrivano “dopo riunioni, tavoli tecnici, incontri istituzionali. Tra questi, da ultimo, l’incontro in Prefettura avvenuto a seguito della chiusura dell’ortopedia (ad oggi ancora chiusa)”. Una situazione quella dell’ Ospedale Tiberio Evoli che tende sempre piú a peggiorare. La stessa chiusura del reparto di Ortopedia era stata denunciata anche da Vincenzo Marrari, Segretario Territoriale Cgs – NurSind di Reggio Calabria. Sulla scorta delle predette considerazioni il Vice Sindaco Marcianò “condivide e rilancia il percorso suggerito dal Segretario Provinciale della FIL Giuseppe Martorano. Un percorso che è risultato virtuoso con risultati importanti ottenuti per il presidio Pugliese Ciaccio di Catanzaro”.
Invito al sindaco
Alla luce di questa evidente situazione in cui versa il nosocomio melitese, Marcianó si rivolge al primo cittadino Giuseppe Meduri.
“Il Vice Sindaco esorta il primo cittadino del comune melitese di intervenire. L’obiettivo é quello di verificare, valutare ed eventualmente intraprendere tali iniziative necessarie alla salvaguardia, alla difesa dell’Ospedale Tiberio Evoli. Oltre che dell’intero territorio dell’Area Grecanica”.
Urge un intervento da parte degli organi competenti per evitare che l’ospedale melitese “chiuda i battenti”. Sempre se si vuole intervenire a salvare il salvabile. Nel frattempo sette persone si sono visti recapitare degli avvisi di garanzia. Erano tra coloro che avevano inscenato una protesta pacifica a favore dell’ospedale. Come se il diritto alla sanitá non rappresenti un diritto.
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