Ospedale Tiberio Evoli: Integrazione, accorpamento o chiusura?

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«Credevamo di aver intrapreso la strada del dialogo ma è evidente che così non è. Dopo l’ennesimo atto che porta ad un ulteriore svuotamento dell’ospedale melitese, chiediamo risposte immediate alla dirigenza sulle sorti del nosocomio». Così i vicepresidenti dell’Associazione dei Comuni Basso Ionio Santo Casile, sindaco di Bova, e Salvatore Mafrici, sindaco di Condofuri, esprimono tutta la loro disapprovazione per un riordino regionale della rete ospedaliera che non contempla in alcun modo il rilancio del Tiberio Evoli.

All’indomani dell’ultimo incontro tra i sindaci dell’Area Grecanica e il personale sanitario ospedaliero, arriva inaspettata la notizia della riallocazione del personale di pediatria presso i presidi di Locri e Polistena, comunicata dalla Direzione Generale dell’ASP 5 con nota prot. 38257 del 20.05.2013.

«Una ricollocazione – commentano i sindaci – che si muove nella direzione opposta a quell’auspicato percorso di integrazione funzionale-accorpamento con il Bianchi-Melacrino-Morelli rappresentato dal Governatore Scopelliti. Un atto autoreferenziale che non prende in minima considerazione le ragioni della vasta comunità da noi rappresentata».

Casile e Mafrici si rivolgono poi al Presidente della Giunta Regionale, nella qualità di Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di Rientro: «Vorremo conoscere quali sono le reali intenzioni sulle sorti del presidio melitese. L’obiettivo finale che si profila è davvero l’accorpamento o sarebbe più corretto definire tale procedura, dato lo smantellamento in atto, un preludio alla chiusura definitiva della struttura sanitaria?».

I rappresentanti dell’Area Grecanica chiedono ancora una volta chiarezza ma, questa volta, i toni diventano più accesi: «Abbiamo più volte dichiarato la nostra disponibilità al dialogo inter istituzionale ma ogni nostra richiesta è stata ignorata. La posta in gioco è troppo alta per essere sottovalutata! Qui si dibatte sul DIRITTO INALIENABILE ALLA SALUTE, qui si parla della MANCANZA DELLE CONDIZIONI MINIME DI ASSISTENZA, qui si mette in discussione il PRINCIPIO DI EQUITÀ tra le comunità del comprensorio reggino! Un Piano di Rientro non può giustificare lo svuotamento di un Ospedale che negli ultimi anni ha registrato un netto aumento     degli accessi e delle attività, al contrario dovrebbe provvedere nel minor tempo possibile ad un rapido aumento dell’offerta in risposta alla crescente domanda di pazienti proveniente dall’area».

«ADESSO, STANCHI DI PROMESSE E VANE DICHIARAZIONI, CHIEDIAMO IMMEDIATE SPIEGAZIONI ALLA DIRIGENZA ALTRIMENTI PROCEDEREMO ALL’ATTIVAZIONE DI UNA MOBILITAZIONE AD OLTRANZA A DIFESA DEI CITTADINI, DELLA SALUTE E DEL TERRITORIO».

 Bova-Condofuri, 22 maggio 2013

I Vicepresidenti

(Santo Casile – Sindaco di Bova)

(Salvatore Mafrici – Sindaco di Condofuri)

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Author: Cristina

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