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Di seguito la lettera aperta del Segretario aziendale UIL-FPL, Domenico Scambia al Commissario della Sanità, Massimo Scura:
Egregio Commissario alla Sanità Ing. Scura,
la ringrazio per essere ancora qui a Melito.
Lei ha girato, in qualità di Commissario alla Sanità, in lungo e in largo la Calabria: ha visitato paesi e città e si è sicuramente reso conto che gran parte dell’economia dei posti da Lei visitati si regge sui presidi ospedalieri esistenti e, sulle poche realtà ambulatoriali sparse sul territorio. Provi a immaginare se questi non ci fossero più. Noi non vogliamo credere che Lei sia un semplice burocrate, crediamo anzi che abbia tanta sensibilità umana e che abbia capito pure di avere in mano le sorti non solo della salute di tanti, cittadini ma anche delle loro aspettative economiche, civili e sociali. Sono ormai troppe le attività commerciali che a Melito e nei paesini limitrofi chiudono e quelle rimaste resistono ormai tra i debiti. Mi chiederà ma allora non c’è altro in quest’area? Le rispondiamo: ”C’è dell’altro, ma senza l’ospedale tutto il resto crolla.
Egregio Commissario si vocifera di una chiusura temporanea di un reparto dell’ospedale.
Se ciò fosse vero sarebbe un disastro, ci chiediamo e Le chiediamo visti gli articoli di stampa anche recenti se contano i decreti da lei emanati sull’ospedale generale di Melito con le unità operative e i posti letto assegnateli o contano gli umori di chi urla più forte degli altri.
Secondo noi dovrebbero contare di più la salute e le esigenze dei cittadini e mi creda non ne possiamo più di tagli all’ospedale che mortificano e depauperano quel che rimane della sanità nel nostro territorio. Non si può costringere la gente a rivolgersi alla sanità privata e, vista la crisi economica , mi creda, la gente o porta avanti la famiglia oppure non si cura più. Inoltre, è impensabile mettere in gioco l’incolumità di chi ha bisogno di cure dover affrontare la SS.106, dove ormai non si contano più le vittime per rivolgersi ad altro nosocomio, dove c’è buona professionalità ma così affollato che oltre le attese, in molti reparti i pazienti sostano barellati nei corridoi in attesa di un posto letto. Il tutto completato da un’orografia del territorio dei paesini interni dove le strade sono in gran parte dissestate e in alcuni punti impraticabili.
Le rammento, ove ce ne fosse ancora bisogno che quest’area è la più povera d’Europa. Lei caro Commissario crede di risolvere il problema dell’ospedale di Melito con l’invio di un chirurgo” ormai pare diventato un miraggio”. Per garantire i LEA ci vogliono i mezzi e il personale necessario che la legge prevede e un’attenzione nei riguardi dell’ospedale che stimoli e non mortifichi chi ancora con grande spirito di sacrificio dà soccorso agli ammalati. Quando parliamo di attenzione parliamo del degrado esterno in cui è lasciato il nosocomio, del personale medico e infermieristico che manca, delle apparecchiature elettromedicali, vedi RSM.
Infine chiediamo al Commissario perché solo in questa ASP gli emolumenti del personale tardano a essere pagati, ad esempio la produttività. Non si può accettare questo scarica barile tra un ufficio e l’altro, questo tira e molla. Le chiediamo di risolvere al più presto la problematica.
Concludo dicendo che le nostre aree, dal periodo sabaudo ad oggi, non hanno goduto di nessun privilegio, anzi al contrario. Lei, che è toscano, della patria del Machiavelli e dei medici, manifesti altro. Faccia che in futuro non dobbiamo ricordarlo come un freddo burocrate che è venuto dal Nord solo per far quadrare i conti, senza guardare alle umane esigenze della gente. Quindi la Invitiamo con l’umiltà che ci ha sempre contraddistinto, ma con la consapevolezza di chi sa di essere nel giusto, di voler potenziare l’ospedale di Melito, in modo che possa dare risposte adeguate a tutti coloro che hanno bisogno di cure.
Segretario aziendale UIL-FPL
Domenico Scambia
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