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Vincenzo Crea (ANCADIC): “Urgono interventi di messa in sicurezza e di rivalorizzazione dell’Ospedale di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria)“.
Ospedale di Melito Porto Salvo, la nota di Crea
Di seguito la nota di Vincenzo Crea – Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.
“L’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo, ormai da troppo tempo non garantisce i bisogni della salute e della popolazione.
Verrebbe da chiedere il potenziamento del presidio sanitario e tra le tante necessità e carenze, se ne citano alcune che rivestirebbero primaria importanza: l’assegnazione di un cardiologo per la cardiologia e riabilitazione più un emogasanalizzatore; uno spirometro per spirometria globale e la diffusione alveolo capillare; ed ancora, un fibrolaringoscopio con un otorino nella U.O. di otorino, chiusa da tempo”.
Diversi disagi
“Sarebbe opportuno il trasferimento presso l’ospedale della struttura polispecialistica (il poliambulatorio non dispone di ascensore montalettighe e di uscite di emergenza); dotare l’ospedale di un’altra ambulanza; e poi, unificare il CUP per avere pagamento ticket tutti i giorni H/8; così si potrebbe risparmiare l’affitto della ex INAM. Creare infine un reparto di riabilitazione neurologica.
A questo ospedale in de profundis aggiungiamo che la ridotta e minima presenza di personale medico e paramedico e dei cittadini utenti, che per necessità di somma urgenza vi si recano, sono lasciati in condizioni di insicurezza stante lo stato di forte e pericoloso degrado corticale e strutturale dell’edificio; non più a norma secondo le nuove leggi sismiche e non solo”.
Crea: “Una vergogna che non possiamo più sopportare”
“Non ci dilunghiamo e chiediamo che siano disposte immediate verifiche tecniche e le conseguenziali opere necessarie di messa in sicurezza. Il clou del degrado di questa struttura lo riscontriamo nella sala obitoriale da tempo chiusa, con cornicioni e quant’altro pericolanti. Le salme vengono portate, ma è necessario verificare con quali mezzi, all’obitorio del cimitero nuovo di Melito P. S. ove manca pure la corrente elettrica. Anche la chiesa con annesso campanile evidenzia segni di evidente degrado. Non parliamo poi del vicino padiglione A. Casile e quelli circostanti con cornicioni in stato di degrado. Altri padiglioni sono da tempo chiusi.
E’ il colmo che i cancelli dell’ospedale rimangono chiusi di notte e di giorno, la domenica e i giorni festivi”.
Messa in sicurezza della struttura
“Il riordino delle strutture ospedaliere della nostra provincia è di terzo mondo, una vergogna che noi cittadini non possiamo più sopportare. I tempi sono lunghi se non arriva un ordine ministeriale che voglia o possa risolvere questo problema. Chiedere quale primario intervento il potenziamento dell’ospedale sarebbe come cercare salvezza tra i pericoli. Non si può pensare di aprire un punto nascita a Melito P. S., tra l’altro senza un reparto di Pediatria o neonatologia; se prima non si garantiscono luoghi sicuri ai nascituri e non solo (ai nascituri). Il primo ed urgente intervento da eseguirsi è la messa in sicurezza della struttura ovvero la rimozione di rischi e pericoli che minacciano tutti gli utenti dell’ospedale; ivi compreso il personale medico che cerca sempre di fare del meglio per il paziente, ma nelle condizioni in cui si trova l’ospedale poco può fare”.
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