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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di risposta del Consigliere Comunale Domenico Scambia all’articolo pubblicato il 9 settembre 2016 sull’ospedale di Melito di Porto Salvo a nome del Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto e Referente unico dell’ANCADIC Onlus, Vincenzo Crea:
“Caro Sig. Vincenzo Crea, Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto e Referente unico dell’ANCADIC Onlus, torno adesso, e non è la prima volta, dagli Ospedali Riuniti dove insieme anche a miei congiunti ci rivolgiamo per le cure specialiste del caso. Nel ringraziare per l’alta professionalità e l’attenzione al paziente gli operatori tutti degli Ospedali Riuniti, faccio notare però (vista la grande affluenza dai territori limitrofi) le lunghe attese che a volte si potevano evitare se la sanità sul territorio, compresi gli ospedali di periferia, fossero stati trattati in modo adeguato. Siamo d’accordo con lei quando scrive alle autorità di competenza sulle condizioni dell’ospedale di Melito, che va, ha ragione lei, rivitalizzato; un po’ meno d’accordo quando dice che è meglio chiuderlo, e ancora meno perché non chiede alle suddette autorità perché uno dei migliori ospedali calabresi, con punto nascita di eccellenza, è stato smantellato in pochi anni, creando disagi e rischi per la popolazione dell’area e non solo.
Nonostante questo, nessun risultato si è avuto nel rientro dal deficit economico. Le rammento inoltre, senza alcuna polemica, che il Commissario per il rientro del debito Ing. Scura, con decreto del 3 marzo 2016 (atto alla riorganizzazione della rete ospedaliera) assegna all’Ospedale di Melito, classificato come Ospedale Generale, 93 posti letto.
Gentile Sig. Crea, piuttosto che chiudere gli ospedali esistenti in attesa di quattro fantomatici grandi ospedali che si dovevano costruire in Calabria per evitare l’emigrazione sanitaria, sarebbe più opportuno riorganizzarli e chiedersi perché, nonostante le leggi, i decreti e le proteste legittime degli amministratori e dei cittadini, gli ospedali del territorio non vengono dotati del personale e delle attrezzature necessarie per garantire al meglio l’assistenza alle popolazioni. Comunque la rassicuro, nonostante le carenze di personale medico e infermieristico (in radiologia è presente già un apparecchio nuovo e sta per arrivare la RSM come promesso dal Commissario Ing. Scura), se avrà l’incombenza di rivolgersi al Pronto Soccorso e non solo del nosocomio melitese, verrà accolto e curato senza alcun rischio per la sua vita. Mi chiedo e le chiedo ancora, nonostante i vari decreti (vedi Balduzzi 2/04/15 n°70, finalizzati all’integrazione fisica ed organizzativa operativa dei servizi territoriali integrandoli con quelli ospedalieri), perché la rete assistenziale sul territorio non è stata neanche programmata? Chi ha un paziente in casa che non può ospedalizzare, vive insieme all’ammalato difficoltà immani, alleviati il più delle volte dal medico di famiglia e da operatori di buona volontà. Vede caro Sig, Crea, non tutte le patologie hanno bisogno di grossi interventi specialistici, noi vogliamo un ospedale di base generale che garantisca i LEA al territorio; i trapianti e le altre specialità è giusto che si facciano nei grossi centri HAB.
Andare a sacrificare o a chiudere altri servizi nei piccoli ospedali esistenti in Calabria, sarebbe oggi un suicidio, vista l’immobilità del progetto innovativo sanitario in Calabria. L’ospedale di Melito Porto Salvo, ha ragione lei, va rilanciato e riorganizzato, e mi creda: basta poco. Le apparecchiature che già in atto stanno per arrivare e l’assunzione del personale medico e infermieristico necessario. Intanto la ringrazio per la sensibilità e l’interesse che ha avuto nell’affrontare quest’argomento e la prego di tenere sempre viva l’attenzione sull’ospedale di Melito, affinché questo possa essere sempre più migliorato per il bene delle nostre popolazioni. Sono disponibilissimo a una mia fattiva collaborazione per andare presso gli organi competenti a sollecitare tutte le iniziative per rilanciare il glorioso ospedale di Melito Porto Salvo”.
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