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Di seguito la nota di Vincenzo Crea, Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
e Referente unico dell’ANCADIC Onlus.
Alla luce del recente tragico evento che ha registrato la morte di una persona anziana, insistiamo nel sollecitare le Istituzioni a volersi determinare sulle sorti dell’Ospedale melitese. Raccontiamo l’accaduto per sommi capi di cui si ha certezza, mentre per approfondimenti e chiarimenti è necessario chiedere l’autorizzazione ai familiari del defunto.
Nella prima decade di questo mese, una persona anziana ha avuto necessità di un intervento del servizio 118. Un familiare nell’intervista telefonica forniva all’operatrice del predetto servizio tutte le notizie circa l’accaduto e nel riferire anche sul pregresso stato di salute del paziente e sull’uso dei medicinali prescritti dai medici, evidenziava l’opportunità di un ricovero presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, giacché il paziente era da qualche tempo in cura presso un Reparto del precitato nosocomio e pochi giorni prima era stato concordato un importante intervento chirurgico da valutare con l’equipe medica.
L’operatore del 118 ne prendeva atto e rassicurava dicendo che avrebbe valutato il medico del 118 durante la visita.
Giunta l’equipe sanitaria si fornivano le informazioni richieste rinnovando la richiesta fatta telefonicamente circa l’opportunità di un ricovero presso l’ospedale Riuniti di Reggio Calabria. Dalla valutazione non del tutto precisa del medico del 118, si riteneva che le condizioni di salute del paziente verosimilmente fossero riconducibile agli effetti prodotti da una compressa antidolore (il paziente su prescrizione del medico degli ospedali Riuniti aveva iniziato la cura antidolore), quindi si instradava il paziente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Melito di Porto Salvo ove, non si eseguivano accertamenti diagnostici per meglio definire il quadro clinico, accertato che il malessere era stato causato da una compressa assunta per la terapia del dolore, quindi i familiari lo riportavano a casa.
Dalle successive analisi del sangue eseguite privatamente, risultava una gravissima infezione in corso, quindi su consiglio di un medico di base si provvedeva con ambulanza privata al trasporto del paziente presso il pronto soccorso degli Ospedali Riunti di Reggio Calabria. Dagli accertamenti diagnostici disposti ed eseguiti seduta stante si riscontravano delle gravi patologie e si disponeva il ricovero. Purtroppo dopo due giorni le condizioni di salute si aggravavano ulteriormente e avveniva il decesso.
Lungi dal voler colpevolizzare qualcuno sull’accaduto, con la presente si vuole soltanto sottoporre ulteriormente alle spettabili Istituzioni in indirizzo la necessità di determinarsi con solerzia sul destino dell’ospedale di Melito di Porto Salvo, onde evitare ulteriori possibili analoghi eventi. Come già evidenziato nella precedente richiesta, la scrivente associazione è contraria alla chiusura dell’ospedale melitese ed insiste nel richiedere che sia valorizzato con sollecitudine e possa tornare il fiore all’occhiello di un tempo.
Ringraziamo S.E. il Signor Prefetto della Provincia di Reggio Calabria, Michele di Bari, per l’attenzione riservata alla nostra precedente segnalazione.
Un particolare ringraziamento va al Commissario della regione Calabria per la Sanità in Calabria dott. Massimo Scura, che ricevuta la presente segnalazione ci ha comunicato: “nessuno vuole chiudere l’ospedale di Melito, anzi, come facilmente verificabile anche da voi, il DCA 64 del 5 luglio scorso sulla rete ospedaliera della Calabria descrive in modo chiaro le funzioni attribuite al vs H, che vanno assolutamente ripristinate, sulla qual cosa vigilerò personalmente”.
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