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Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella più gradata degli arresti domiciliari fuori regione previa applicazione del dispositivo di controllo (braccialetto elettronico) per Carmelo Pangallo.
Arrestato alla fine del 2014 nell’ambito dell’inchiesta “Ultima spiaggia” a Pangallo viene contestata la partecipazione ad un’associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente, nonché una svariata quantità di episodi di cessione di stupefacente del tipo marijuana. Il Tdl, però, ha accolto l’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Pangallo, Avv.ti Antonino Curatola e Mario Siviglia, disponendo la sostituzione della misura cautelare in atto.
In particolare il Tribunale ha tenuto conto dei rilievi difensivi che hanno evidenziato come il decorso del tempo rispetto all’epoca dei fatti contestati 2010-2011, nonché un periodo di presofferto in relazione ad un episodio che ha visto l’uomo già condannato in via definitiva e che viene contestato ad altri coimputati, hanno fatto scemare le esigenze cautelari in atto, che seppur non cessate del tutto, potevano essere soddisfatte mediante la misura più gradata degli arresti domiciliari fuori regione.
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