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Annullata con rinvio l’ordinanza cautelare nei confronti dell’ingegnere Franco Maisano.
L’ingegner Maisano, nell’ambito dell’indagine della DDA denominata ADA, è stato attinto da ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP dottoressa Cinzia Barillà su richiesta della locale procura con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Allo stesso veniva contestato di aver prestato la sua disponibilità quale responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Melito Porto Salvo a imprenditori contraenti con lo stesso comune ritenuti propaggine della cosca Iamonte.
65 le persone finite in manette nell’ambito dell’operazione avvenuta lo scorso mese di febbraio nel comune di Melito Porto Salvo quando finì in carcere anche l’ex primo cittadino Gesualdo Costantino.
L’ingegnere Maisano, difeso dagli avvocati Nico D’Ascola, Pietro Modaffari e Marilena Altomonte, sin dall’interrogatorio di garanzia aveva negato ogni addebito sostenendo che lo stesso, nell’ambito del suo lavoro, si è sempre dimostrato collaborativo e disponibile nei confronti di tutti gli imprenditori che aveva rapporti con il comune, negando di avere mai avuto compiacenze e cointeressi con gli ambienti criminali.
Tali ragioni venivano rappresentate in maniera articolata ed in relazione ad ogni vicenda contestata davanti al Tribunale del Riesame che, tuttavia, confermava l’interesse l’ordinanza cautelare nei suoi confronti. Contro il tribunale del riesame i difensori ricorrevano in Cassazione lamentando l’illegittimità del provvedimento e la mancata considerazione delle allegazioni difensive da parte dello stesso Tribunale.
La Suprema Corte di Cassazione in considerazione delle motivazioni avanzate dai difensori ha annullato il provvedimento custodiale disponendo un nuovo esame da parte del Tribunale.
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