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Hanno preso il via le attività di analisi dello stato di salute del plurisecolare Olmo di San Lorenzo.
Importante azione quella intraprese dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. L’ente guidato dal presidente Giuseppe Bombino ha dato vita a questa iniziativa in recepimento di una istanza avanzata dall’Amministrazione Comunale.
Olmo di San Lorenzo
L’analisi dello stato di salute dell’Olmo di San Lorenzo è finalizzata ad assicurare le più approfondite cure fitoiatriche all’esemplare. Si tratta di un vero e proprio simbolo della Comunità, collocato al centro della Piazza del Borgo Montano.
Saranno i professionisti della società “Demetra” di Monza ad effettuare questo intervento. La societá é specializzata nella cura degli alberi monumentali anche con tecniche dendro-chirurgiche. Gli specialisti hanno individuato gli interventi prioritari da porre in essere. L’obiettivo é quello di risolvere i problemi patologici che affliggono lo storico Olmo. Questo albero ha delle caratteristiche pressoché uniche.
Legenda Olmo di San Lorenzo
Si tratta di un albero che per gli esperti costituisce una rarità dal punto di vista botanico. Infatti non si conoscono esemplari ad esso paragonabili in tutto il Meridione. Sulle origini di questo olmo tuttavia esistono varie tesi.
Una delle tesi vuole che quest’albero sia stato piantato dal nobile Ludovico Abenavoli nel 1498. Abenavoli era uno dei partecipanti alla celebre disfida di Barletta, proprio al suo ritorno dalla stessa.
L’altra tesi riferisce invece che l’albero fu piantato dai monaci basiliani attorno al 1200-1300. La piazza principale del paese era stata intitolata fino alla fine del XIX secolo a San Gerasimo. Era un santo italo-greco nato a San lorenzo e venerato dalle popolazioni locali fino all’avvento del rito latino nel XVI secolo.
Valorizzazione Olmo di San Lorenzo
L’iniziativa portata avanti dall’Ente Parco dell’Aspromonte naturalmente non si limiterá soltanto all’intervento fino a se stesso. Infatti, rientrerá nell’ottica di valorizzazione sia dell’ Olmo di San Lorenzo che dell’intero borgo. Come dichiarato dallo stesso Ente Parco, l’occasione sarà valorizzata anche per organizzare incontri tematici e scientifici. Vari saranno i fruitori dell’iniziativa come gli studenti e i ricercatori del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea. Oltre all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del territorio. Servirá anche per integrare la programmata azione del Parco con un percorso didattico e formativo.
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