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<<E’ vietata la balneazione, la navigazione, l’ancoraggio e lo stazionamento di qualsiasi unità nella zona di mare antistante la località Rumbolo del comune di Melito Porto Salvo. E’ altresì vietata ogni attività di pesca, anche subacquea, ed ogni attività di immersione>>.
E’ questa l’ordinanza emessa nei giorni scorsi dalla capitaneria di porto di Reggio Calabria che pone il divieto nella spiaggia libera sita nella zona antistante il museo garibaldino.
Una decisione presa in seguito alla presenza, a pochi metri dal mare, del famoso relitto della nave Torino affondata più di 150 anni fa durante l’arrivo di Garibaldi nella località melitese.
Sin dall’insediamento della commissione straordinaria nel comune di Melito Porto Salvo si era affrontato questo problema per cercare di tracciare le linee guida da seguire per evitare che il mare, soprattutto nei mesi invernali, coprisse nuovamente di sabbia il relitto.
Al momento la Torino è visibile ad occhio nudo e questo potrebbe creare non seri pericoli alle persone ed alle imbarcazioni che si trovano a nuotare o navigare in quella zona. Sulla vicenda è intervenuto uno dei tre commissari straordinari, Antonio Giannelli, che ha informato circa la fattibilità di un eventuale recupero del relitto.
<<Stiamo studiando tutte le soluzioni possibili per evitare che la nave Torino venga coperta nuovamente dalla sabbia del mare. Al momento non esistono le condizioni per estrarla anche se con i soldi residui che abbiamo in bilancio abbiamo l’obiettivo quanto meno di proteggere questo sito. Abbiamo avanzato alla Regione delle proposte e rimaniamo sempre in allerta per cercare di reperire ulteriori finanziamenti utili per portare a compimento l’intera operazione>>.
Esclusa, quindi, al momento la possibilità di estrarre un relitto custodito gelosamente dal mare, anche non mancano le alternative possibili. <<Una delle possibilità al vaglio riguarda la creazione di un parco marino intorno alla nave in modo da permettere ai tanti appassionati sub di poter ammirare dal vivo un reperto di così grande valore. Con i Vigili del Fuoco – continua Giannelli – abbiamo anche eseguito una ripresa subacquea del sito che è visibile sul sito del comune. Ulteriori interventi verranno effettuati naturalmente dopo uno screening completo del relitto per studiare anche la presenza di eventuali reperti che possano andare ad arricchire il museo garibaldino che si trova a pochi metri>>.
Intanto lo stesso museo garibaldino, diretto dal coordinatore Giuseppe Denaro e grazie all’apporto di molti volontari del luogo, sta attuando una serie di iniziative utili a far conoscere non solo ai turisti ma anche agli stessi cittadini una parte della storia del comune.
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